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TESTO Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo (182)

don Remigio Menegatti  

II Domenica di Quaresima (Anno A) (20/02/2005)

Vangelo: Mt 17,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 17,1-9

In quel tempo, 1Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Gn 12,1-4) presenta la promessa di alleanza che Dio propone ad Abramo. È l'inizio storico di ciò che noi chiamiamo "storia della salvezza". Abramo vive a Ur di Caldea, e viene chiamato da un Dio sconosciuto che si presenta con una promessa. Questa, a partire da Abramo, coinvolgerà progressivamente tutta l'umanità. Infatti Dio benedice in Abramo tutte le famiglie della terra, che possono considerarsi suoi discendenti a causa di questa alleanza che non esclude nessuno, e che viene rinnovata con vari personaggi fino a giungere al punto definitivo con Gesù. Il vangelo (Mt 17,1-9) racconta la trasfigurazione: Mosè ed Elia, le due grandi guide del popolo eletto, appaiono a fianco di Gesù per confermare che è lui il Messia atteso. La nube e la voce, sono manifestazioni con cui Dio conferma come Gesù è il suo Figlio prediletto. Ciò che solo Gesù aveva sentito nella chiamata alla missione quando era nel Giordano, ora tutti lo possono sentire. E sono invitati ad ascoltare colui che si rivolge a loro con le parole di Dio.

Salmo 32

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.

Ecco, l'occhio del Signore veglia
su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.

Il salmo inizia con l'invito a lodare il Signore con un canto nuovo, e poi ne presenta le motivazioni.

La prima è che la parola di Dio è retta, e fedele ogni sua opera. In altre parole: Il Signore mantiene le sue promesse, agisce a favore dell'uomo, e riempie del suo amore gratuito tutta la terra.

Altra motivazione: Dio veglia su tutti, apprezzando soprattutto chi lo ama e vive nella fedeltà alle sue leggi. In queste Dio manifesta ai suoi figli la direzione da seguire per trovare la vera felicità. Il Signore manifesta questo amore tanto offrendo ciò che serve alla vita, quanto oltre questa, donando la risurrezione come liberazione della morte.

Avendo scoperto questo dono l'uomo può riconfermate la sua fedeltà a Dio ed esprimere l'invocazione e la richiesta: l'amore gratuito di Dio per quanti lo amano e anche per chi ancora non lo conosce.

Un commento per ragazzi

Succede qualche volta quando si ricevono in regalo dei giochi particolarmente attesi: si ha fretta di aprire il pacco e di mettersi a giocare. Il gioco è completamente nuovo, e non si leggono le istruzioni; si ha voglia di giocare, tanto che sembra non esserci il tempo di ascoltare i suggerimenti di chi se ne intende di più. Un possibile risultato è che il gioco non funzioni, e anzi si rischia di bloccare tutto il sistema operativo.

È quanto stava accadendo ad Adamo ed Eva, l'uomo e la donna di ogni tempo e luogo: il dono di Dio era così interessante da non ascoltare le indicazioni del creatore, convinti da Satana di essere dei super esperti anche senza Dio.

Il Signore non smette di volerli felici e con Abramo inizia un dialogo con l'umanità per farla entrare in confidenza con il Creatore, e poter donare a tutti un patto di Alleanza. Un accordo che non sia avvertito come costrizione, frutto del potere del più forte sul debole. Dio propone un dialogo che renda felice l'uomo, gli faccia scoprire la grandezza del tesoro che mette a disposizione dell'umanità.

Pian piano, con grande pazienza, disposto a ricominciare sempre, Dio offre confidenza all'uomo, che matura fiducia. Così si arriva a capire che la parola di Dio è retta, la sua opera è fedele, cresce il desiderio di Dio e a sentirlo come aiuto e scudo, si arriva a dichiarare "in te speriamo".

Un cammino lungo, che prevede ad nel punto centrale la presenza di colui che più di tutti conosce il grande gioco della vita che Dio ha donato a tutti gli Adamo ed Eva della storia. Gesù, figlio di Maria e – si pensava – di Giuseppe di Nazaret, comincia a parlare di Dio, della sua bontà, del suo regno che sta per realizzarsi. Raduna attorno a sé alcuni amici, disposti a stare con lui e condividere le sue scelte.

Ad alcuni di loro mostra il suo vero volto, che apparirà pienamente a tutti solo dopo la risurrezione: è il Figlio in cui Dio ha trovato la sua gioia, perché vive in pieno le parole del Padre, fa la sua volontà. Dio stesso – la voce e la nube - interviene confermando che Gesù è la sua Parola vivente, da ascoltare per avere la felicità, per giocare il grande gioco della vita e risultare vincitori.

Tutta questa storia la riconosciamo come Alleanza: da Abramo, fino a Gesù, che nella cena pasquale rinnova e rende definitiva donando se stesso come sacrificio gradito a Dio.

"Ascoltatelo!": un invito che è qualcosa di più di una semplice indicazione. Ma non è un ordine, un obbligo. È l'istruzione che rende più facile giocare la vita come dono ricevuto e condiviso. Un "libretto di istruzioni" che ricorda: nell'amare Dio e il prossimo trovi la vera gioia; nell'obbedienza ai genitori puoi crescere felice; nella sincerità costruisci delle relazioni vere e durature. Se perdoni superi prima e meglio le tensioni che possono nascere tra persone che si amano. L'egoismo porta a chiudersi e a trovare solo se stessi, rimanendo soli. L'amore apre agli altri e fa crescere i doni che ognuno possiede. La purezza rende solide le relazioni e mostra che Dio ci vuole felici e sereni. La pazienza risolve tante situazioni difficili.
Provare per credere!

Un suggerimento per la preghiera

Signore, anche noi conosciamo la tua parola che ci racconta delle tue opere. Abbiamo imparato a conoscerti, a entrare in confidenza e ci stiamo fidando di te. Abbiamo accolto la tua alleanza d'amore, il patto che tu stringi con tutti i tuoi figli e che Gesù, il Figlio tuo prediletto, ha confermato con la sua vita, morte e risurrezione. Vediamo nella nostra vita il segno della tua presenza e ti diciamo grazie.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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