PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Lampade accese per lo sposo

Paolo Curtaz  

XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (10/11/2002)

Vangelo: Mt 25,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 1Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

Siamo ormai alla fine del nostro cammino in compagnia del pubblicano Levi.

Da buono scriba che sa tirar fuori cose nuove e cose antiche dal suo scrigno, ci ha svelato il volto del Signore Gesù Maestro, nuovo Mosé, in questo anno che volge al termine. Sempre, alla fine del tempo liturgico, siamo chiamati a volgere lo sguardo sulla fine dei tempi, su quel finale della Storia che poco ci interessa e che pure è al cuore della fede cristiana.

Tre sono le venute del Signore Gesù: nella storia - e lo riviviamo continuamente - nel nostro cuore - ed è l'esperienza di fede cui ognuno e chiamato - e nella gloria, alla fine dei tempi, quando il Signore verrà per completare il Regno... oggi Matteo ci propone la parabola con le dieci vergini che aspettano: ce l'immaginiamo l'attesa di queste ragazze, intuiamo la scena: le fiaccole accese, l'eccitazione dell'evento, lo sposo che tarda... Così è la nostra vita di fede: non fatta soltanto di momenti "su" ma, anche, appesantita dal sonno, dal Signore che tarda a manifestarsi.

Una vita di fede fatta di alti e bassi è ciò che tutti ci caratterizza. E ci inquieta. Il rischio è quello di addormentarsi in attesa del ritorno del Maestro. Qualcuno mi dirà: "Addormentarsi? Lavoro come un pazzo, non riesco a trovare un minuto per me, altro che addormentarsi!" Appunto: l'anestesia generale di questo nostro tempo è proprio l'ingombro mentale che subiamo e a cui bisogna reagire per conservare la fede... Eppure, pare dire il Signore in questa parabola, è tutto nella norma, non dobbiamo spaventarci; può succedere di assopirsi mentre si aspetta lo sposo, l'importante è che la lampada sia accesa.

Difficile a interpretare questa lampada e quest'olio che viene a mancare. Diverse le interpretazioni che troverete: la lampada - in genere - viene legata alla fede, anche nel sonno la lampada brucia. Così ci ricordiamo della candela che è stata consegnata ai nostri genitori, dopo essere stata accesa al cero pasquale. Che bella immagine! Una piccola fiammella in una grande stanza buia, l'avrete notato, rompe le tenebre più fitte.

Che ne è della fiamma del nostro cuore? Non importa che sia un enorme cero artistico o un falò possente oppure una piccola tremula fiammella. L'essenziale è che siamo accesi. E per restare accesi, ci dice il Signore, occorre l'olio che alimenta la fiamma. Avrete tutti notato la durezza della risposte della ragazze sagge che rifiutano di condividere il proprio olio con le altre. E' uno stridore enorme nel Vangelo questa durezza! Addirittura lo sposo si rifiuta di accogliere queste ultime ragazze "sciocche".

Cos'è quest'olio? Credo sia l'amore. L'amore che è personale, indivisibile, non comunicabile. Posso avere il cuore traboccante d'amore senza riuscire a travasarlo nel cuore freddo e indurito di un amico. Sì, amici, ciò che alimenta la fede, la fiaccola della fede, è l'amore per il Signore Gesù. A questo amore, alla memoria di quanto siamo amati e di quanto amiamo il Signore, dobbiamo continuamente attingere la nostra fede. nei momenti "giù", di attesa, di notte, di assopimento, siamo invitati a lasciarci amare, come si diceva qualche domenica fa. Ormai tutte le iniziative pastorali delle parrocchie e della Diocesi sono iniziate.

Che bello sarebbe attingere a queste pagine di Vangelo lo stile di inizio delle nostre attività pastorali, dai catechismi agli incontri Diocesani. Ridare a chi partecipa alle nostre assemblee, alle nostre comunità, la percezione della festa, dello sposo che viene, dell'attesa simpatica del Signore. Come potranno i bambini della nostra comunità percepire che la fede è festa se non facciamo festa con loro? Se non investiamo tempo e risorse nel gioco?

Come potremo comunicare agli adulti della nostra comunità la trepidazione dell'attesa se incontrano negli operatori pastorali e in noi preti tensioni, scoraggiamento, ripetitività? Spazio alla gioia, amici! Che le nostre comunità diventino sempre di più il luogo della lampada accesa, delle nozze celebrate, dell'attesa dello sposo che viene.

Libri di Paolo Curtaz

 

Ricerca avanzata  (54028 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: