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TESTO Perdita del senso del peccato

don Mario Campisi  

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/01/2005)

Vangelo: Gv 1,29-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Giovanni, 29vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

La Chiesa è il sacramento della salvezza del mondo e noi ne siamo servitori e ministri. E' questo il tema liturgico.

Le immagini dell'"agnello" e del "servo" significano l'identica realtà. Gesù innocente, paragonato ad un agnello, come vittima sacrificale è pure raffigurato al "servo" che porta Israele al suo compimento soffrendo nella sua persona ed espiando i peccati dell'umanità che rappresenta, per santificarla e così costituire il nuovo Israele di Dio.

"Servo di Dio", "mio servo" (1^ lettura) è colui che Dio chiama a collaborare. La storia biblica indica come "servi" i patriarchi, Mosè, il popolo eletto, Davide, i profeti, e tutti gli esecutori della volontà divina.

"Servo" e "servo sofferente" è Gesù Cristo, vero salvatore. Egli è "luce delle nazioni" che porta "salvezza alle estremità della terra" (1^ lettura). La condizione del cristiano, battezzato nel sangue di Cristo, è quindi condizione di servizio. E si serve Gesù e la Chiesa, rifuggendo ed espiando i peccati e collaborando alla passione e alla redenzione dell'Amore servo e crocifisso.

Due sono le verità fondamentali della fede: il peccato originale e la sua redenzione. Senza peccato sarebbe inutile la redenzione. Senza la redenzione, rimarrebbe il peccato. Non si comprendono la storia umana e la biografia dei singoli uomini al di fuori di questa teologia della fede. Né si può migliorare il mondo e noi stessi se non siamo liberati dal male morale e soccorsi dall'aiuto di Dio.

Le ideologie idealiste e marxiste, eliminando il peccato originale e lo stesso senso del peccato attuale, vanificano la redenzione divina e ogni altra forma di redenzione. Ma il peccato è molto di più anche di trasgressione di norme o leggi; è rottura dell'armonia tra l'uomo e Dio, personale e sociale.

Chi pecca degrada spiritualmente se stesso, si rende schiavo della carnalità o della superbia eversiva e così contagia col suo peccato l'umanità, il mondo. Vi è una legge di vasi comunicanti nell'ordine morale così come nell'ordine della fisica.

Alla comunione di grazia si oppone la comunione del peccato, al mistero della salvezza fa contrasto il mistero dell'iniquità, secondo San Paolo. Dio, nel suo amore redime il mondo, e Gesù con la sua morte e la sua risurrezione fa sì che il nostro servizio possa ristabilire l'armonia infranta.

In unione al "servo sofferente" di Dio, il dolore e l'espiazione dei peccati fanno ciò che faceva prima l'amore nel paradiso terrestre.

In Cristo Gesù il dolore assume un valore purificatore e redentore per l'amore divino sofferente che si unisce alla sofferenza umana.

In ogni organismo la circolazione del sangue rinnova e vivifica. Anche nella Chiesa vi è una circolazione di sangue redentivo, che nel cuore di Cristo dona alle singole membra la vita che viene dal capo.

Se la Chiesa è un sacramento di Cristo, come Cristo è sacramento di Dio Padre, tutto nella Chiesa è situazione di fede e di grazia. Non dunque un insegnamento dottrinale astratto, ma un insegnamento concreto.

Il cristiano non può affidarsi a speranze terrene, smarrirsi in un umanesimo senza Dio. Al contrario, deve volgere la sua attenzione allo "Spirito che vivifica" che è Spirito del Padre, di Cristo e della Chiesa.

 

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