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TESTO Commento su Is. 6, 7

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

V Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (07/02/2016)

Brano biblico: Is 6,1-2.3-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 5,1-11

In quel tempo, 1mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

«Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato».
Is. 6, 7

Come vivere questa Parola?
Colpa, pentimento, espiazione, perdono. Colpa, senso di colpa, tormento, disperazione. Due modi diversi di porsi davanti a se stessi, davanti al male, davanti al bene, davanti all'amore. Atteggiamenti e comportamenti interiori che si intrecciano continuamente nella nostra vita e determinano interpretazioni, scelte, emozioni e sentimenti che disegnano profondamente il profilo della nostra persona.
Il versetto qui sottolineato fa parte del racconto della vocazione di Isaia: il profeta si sente indegno dalla missione che Dio gli sta per affidare e dichiara la sua inadeguatezza. L'angelo, la mediazione di Dio, interviene e purifica, crea le condizioni dell'espiazione e rigenera nel perdono quel che poteva essersi sciupato. Isaia sarà un grande profeta. Non in suo nome, ma in nome di Dio.
Il vangelo ci ripropone una cosa simile: Simone chiamato da Gesù a seguirlo, teme e si dice peccatore. Di lui sappiamo che il suo peccato non è tanto quello di cui poteva essere cosciente nel momento in cui ha incontrato Gesù. Il peccato devastante di Pietro è il rinnegamento di Gesù, nella notte della passione. Ma il percorso sano che Gesù insegna e dona a lui e ai suoi è performante: nel solco del perdono dato, Gesù lascia che l'umanità di Pietro pecchi, provi pentimento, faccia espiazione e accolga il perdono, uscendo totalmente da se stesso e affidandosi in modo indiviso a Lui.

Signore, questo giubileo di misericordia permetta ad ogni uomo di incontrare il perdono di Dio e in esso ricostruirsi una vita piena, sovrabbondante della grazia di Dio stesso, che generi altra vita, altro perdono, altra grazia.

La voce di papa Francesco
"La misericordia di Dio trasforma il cuore dell'uomo e gli fa sperimentare un amore fedele e così lo rende a sua volta capace di misericordia. È un miracolo sempre nuovo che la misericordia divina si possa irradiare nella vita di ciascuno di noi, motivandoci all'amore del prossimo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le opere di misericordia corporale e spirituale."
Discorso per la Quaresima 2016

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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