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TESTO Commento su Eb 2, 17-18

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Presentazione del Signore (02/02/2016)

Brano biblico: Eb 2,14-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,22-40

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

Forma breve (Lc 2,22-32):

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

"Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo."
Eb 2, 17-18

Come vivere questa Parola?
Oggi, Festa della Presentazione di Gesù al tempio, la lettera agli Ebrei ci offre l'occasione di renderci ben conto di ciò che è stata "l'avventura" del Verbo di Dio in terra.
Il Bambino che Maria e Giuseppe presentano a Dio nel Tempio di Gerusalemme in ossequio alla tradizione religiosa in vigore, diverrà l'Uomo dei dolori che sulla via del calvario e in croce è il "Sommo sacerdote misericordioso". Di lui la lettera agli Ebrei dice che "proprio per essere stato messo alla prova Egli è in grado di aiutare quanti subiscono la prova" (cf Eb 2, 18).
E' importante anche il fatto che il testo sacro usa l'espressione "aver sofferto personalmente". Non consegnò ad altri questo importantissimo ma faticoso mandato della salvezza che riguarda noi ciascuno di noi. Personalmente si fece carico di un mistero di dolore: esattamente il prezzo della redenzione di una umanità decaduta e schiava del peccato.

Ecco, Signore, è quel personalmente che riguarda oggi anche la mia persona. Il Mistero di Gesù che accetta patimenti e morte per me non è stato alleggerito da qualsiasi decisione "vicaria".
Gesù, Signore del mio dolore e della mia gioia non permettere che io scrolli dalle mie spalle il fardello delle pene che la vita consegna ad ognuno. Fa' che io lo porti non solo con dignità ma con grande fiducia in Te che, assai prima e molto più duramente di me, hai affrontato la prova il dolore e la morte proprio perché io avessi respiro di libertà coraggio serenità e prospettiva di gioia eterna.

La voce del Papa
"Nel Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita".
Papa Francesco

Sr Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org

 

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