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TESTO Tra i penitenti da Figlio di Dio

don Bruno Maggioni

Battesimo del Signore (Anno A) (09/01/2005)

Vangelo: Mt 3,13-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Raccontando il battesimo di Gesù, l'evangelista parla dei cieli che si aprono e dello Spirito che discende, due tratti che rinviano a Isaia 63,19: «Se tu aprissi i cieli e discendessi! Davanti a te i monti tremerebbero». Con queste parole il profeta chiede a Dio di riaprire il cielo e di scendere in mezzo al popolo, così da ricondurlo verso la libertà. Al battesimo il cielo si è riaperto. Sottoponendosi al battesimo Gesù svela i due volti del suo mistero. Egli si presenta tra i peccatori e come loro riceve il battesimo in segno di penitenza. E nel contempo egli è dichiarato Figlio di Dio. In questa solidarietà di Gesù con la sorte dei peccatori si scorge già il germe della Croce, che lo porterà a prendere su di sé i peccati del mondo.

La scena del battesimo è anche descritta come una rivelazione su Gesù, sulla sua persona e sulla sua missione, che qui si inaugura. Questa rivelazione è soprattutto contenuta nelle parole della voce celeste che si riferiscono a Isaia 42,1-2 (prima lettura) e al Salmo 2. Gesù è dichiarato Figlio nel mentre gli è affidata una missione da compiere. La filiazione divina si manifesta nell'obbedienza. Naturalmente possiamo anche scorgere nel battesimo di Gesù la figura del battesimo cristiano. Anche nel battesimo cristiano si è proclamati figli di Dio, riempiti di Spirito Santo e si riceve una missione da compiere.

Può sorprendere il breve dialogo fra il Battista e Gesù. Dice Giovanni: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni a me?». Ma Gesù ribatte: «Lascia fare per ora, perché così conviene che adempiamo ogni giustizia». In questo breve dialogo si nasconde un significato profondo. L'evangelista pone a confronto due concezioni messianiche, quella del Battista che pensava il Messia soprattutto come un giudice severo, che avrebbe separato i giusti dai peccatori; e quella di Gesù che invece sottolinea l'aspetto della misericordia. Gesù viene a farsi battezzare insieme ai peccatori, come se fosse un peccatore. Il Battista resta dapprima sconcertato di fronte a questa inattesa figura, ma poi si piega alla volontà di Dio, come avrebbe dovuto fare l'intero giudaesimo, e come deve fare ogni uomo: abbandonare la propria concezione per accettare quella di Dio.

Non si trascuri il fatto che le parole di Gesù dette qui sono le sue prime dell'intero Vangelo: «È bene che venga compiuta ogni giustizia». Queste prime definiscono il suo atteggiamento profondo: Egli è venuto a compiere il piano di Dio e non si lascia in nessun modo separare da esso.

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