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TESTO Commento su Luca 1,1-4; 4,14-21

Missionari della Via  

III Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (24/01/2016)

Vangelo: Lc 1,1-4; 4,14-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, 3così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, 4in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

18Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi,

19a proclamare l’anno di grazia del Signore.

20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

La prima parte del testo ci dice perché Luca ha scritto questo Vangelo: è indirizzato a un certo Teofilo, nome che significa "amico di Dio"; possiamo allora vedere in questo destinatario ognuno di noi, chiunque voglia essere amico di Dio e che cerca la verità, perciò si preoccupa di conoscerlo meglio grazie alla testimonianza di chi ha vissuto con Lui. Luca ci dice che attraverso questo testo facciamo esperienza della solidità dell'insegnamento ricevuto, dato che non contiene "chiacchiere", ma fatti concreti.
Dunque prima viene la Chiesa, poi il Vangelo; prima c'è la comunità che vive l'esperienza di Dio, poi questa esperienza viene messa per iscritto. Ecco perché non si può dire "Gesù sì, Chiesa no": perché è proprio la Chiesa che ce ne trasmette l'insegnamento e la grazia! E il Vangelo "cartaceo" è un "frutto della Chiesa" guidata dallo Spirito Santo! Quindi, dato che l'amore esige di conoscere sempre più la persona amata, è importante conoscere Gesù attraverso il Vangelo, ritagliandoci quotidianamente del tempo per meditarlo. Così come è importante leggere e approfondire l'insegnamento della Chiesa: «Per molti cristiani l'ignoranza dei contenuti della fede significa generalmente mancanza di fede, incuria, difetto d'amore: "spesso l'ignoranza è figlia della pigrizia... Per questo qualsiasi ragazzino ben istruito nel catechismo è, senza che lui lo sospetti, un autentico missionario" (B. J. Newman). Mediante lo studio del catechismo, vero compendio della fede, e le letture che ci consigliano nella direzione spirituale, combatteremo l'ignoranza e l'errore in molti ambienti e in molte persone» (F. Carvajal).
Nella seconda parte del testo, troviamo Gesù che va a Nazareth ed entra in sinagoga per la liturgia. Si alza, prende il rotolo del profeta Isaia e proclama un testo straordinario, dove si annunzia un personaggio che Dio invierà per proclamare la liberazione, che darà guarigione e salvezza, portando grazia a tutti. Gesù consegna il rotolo e siede. Tutti lo fissano; tutti desiderano sapere dove, quando e in chi si compiranno quelle meravigliose promesse, perché tutti abbiamo bisogno di essere salvati e liberati dal male che ci fa soffrire. Allora Gesù fa capire: oggi, in me si compie tutto ciò che avete ascoltato. Con Gesù è finalmente arrivato il tempo della salvezza, della gioia, della pienezza di vita tanto attesa, tempo questo che dura anche nel nostro oggi! È Lui il Messia che viene a portare ai poveri il lieto annunzio di speranza; è lui che ridona la vista a quanti vivono nelle tenebre del peccato, senza una direzione, senza un senso; è lui che libera l'uomo dalle schiavitù del peccato e dell'egoismo; è Lui che trasforma i cuori di quanti lo accolgono, cosa questa che solo Dio può fare!
Gesù ci viene a salvare non con un'opera politica, con una strategia economica, con una serie di regolamenti, ma viene a salvarci con lo Spirito di Dio; viene con la misericordia di Dio, per liberarci, perdonarci dai nostri peccati: «Quanti di noi forse meriterebbero una condanna! E sarebbe anche giusta. Ma Dio perdona!». Come? «Con la misericordia» che «non cancella il peccato: è il perdono di Dio che lo cancella», mentre «la misericordia va oltre». È «come il cielo: noi guardiamo il cielo, tante stelle, ma quando viene il sole al mattino, con tanta luce, le stelle non si vedono». E «così è la misericordia di Dio: una grande luce di amore, di tenerezza». Perché «Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza». Lo fa «carezzando le nostre ferite di peccato perché lui è coinvolto nel perdono, è coinvolto nella nostra salvezza» (papa Francesco).
Si è coinvolto al punto da farsi uno di noi, prendendo su di se tutto il male che ci fa soffrire, rivelandoci la sua infinita misericordia, per liberare i nostri cuori e renderci capaci di amare davvero.
Dunque, sei in cerca di gioia, di pienezza, di perdono? Le tue colpe ti pesano? Da solo non ce la fai più? Coraggio, oggi, in Gesù puoi essere liberato, in Lui si compiono tutte le tue attese; sì, nell'oggi della tua vita, basta che ascolti Gesù, che lo accogli, che ti apri alla sua misericordia ricevendo il suo perdono nel sacramento della confessione dove vengono spezzati tutti i legami col peccato e che ti decidi a seguire la Sua Parola. Gesù è pronto a darci tutto; e noi lo vogliamo?

 

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