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TESTO Commento su Ef 3,2-3.5-6

Monastero Domenicano Matris Domini  

Epifania del Signore (06/01/2016)

Brano biblico: Ef 3,2-3.5-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 2,1-12

1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Collocazione del brano
La lettera agli Efesini pur presentando alcuni elementi dello stile epistolare (quali l'indirizzo e i saluti iniziali, e le benedizioni finali) e anche alcuni riferimenti alla situazione di Paolo ("il prigioniero di Cristo"), si presenta più come una composizione letteraria più vicina al discorso o all'esposizione teologica. Si presenta diviso in due parti.
La prima (capitoli 1-3) è più espositiva, con i verbi all'indicativo. La seconda è più esortativa, con i verbi all'imperativo, suggerisce norme di comportamento. Il discorso sembra rivolto a una comunità di tradizione giudaica. Il brano che leggiamo oggi fa parte della sezione teologica-esplicativa ed è stato scelto poiché ricorda che il mistero di Cristo è stato rivelato anche ai pagani, e che quindi anch'essi sono ormai partecipi dell'eredità e delle promesse destinate al popolo di Israele.

Lectio
Fratelli, 2penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore:
Paolo presenta le sue credenziali. E' stato Dio che nella sua volontà ha affidato a Paolo un ministero, cioè un servizio, per pura grazia, per puro dono. Questo servizio è a vantaggio degli Efesini e di tutti i credenti che hanno ascoltato la predicazione di Paolo.

3per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Ricordiamo che Paolo ha ricevuto il Vangelo in modo tutto speciale. Non ha ascoltato una predicazione degli altri apostoli, ma gli è stato comunicato direttamente da Dio. Quindi può dire che per rivelazione ha conosciuto il mistero. Cosa intendiamo per mistero? Si tratta di una realtà segreta e nascosta, che però è stata rivelata. Si tratta del progetto salvifico di Dio, la realizzazione del Suo desiderio di salvezza per tutte le genti. I sacramenti nelle prime comunità cristiane si chiamavano mysteria per indicare proprio la manifestazione e la realizzazione di questo progetto salvifico.

5Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito:
Il mistero era nascosto e solo con Gesù si è manifestato e grazie allo Spirito Santo continua a essere rivelato (nella sua profondità) agli apostoli e ai profeti, cioè coloro che sono chiamati a diffonderlo in tutto il mondo.

6che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo,
L'elemento fondamentale di questo mistero è che con la morte e risurrezione di Cristo tutti popoli chiamati ad essere come il popolo di Israele, il popolo eletto. Quindi condividono la stessa eredità (la salvezza), formano lo stesso corpo (la Chiesa) e grazie all'ascolto e all'accoglienza del Vangelo riceveranno la realizzazione di tutte le promesse di Dio. E' quindi Cristo il centro verso cui converge tutta la storia, sia quella del popolo eletto, sia quella degli altri popoli.

Meditiamo
- Conosco abbastanza questo mistero che è stato rivelato in Cristo Gesù?
- In quale modo anche io sono "servitore" del mistero?
- Mi sento partecipe dell'unico corpo e dell'unica eredità a cui mi ha chiamato il Signore?

 

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