PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Gesù, astro della misericordia divina

padre Antonio Rungi

Epifania del Signore (06/01/2016)

Vangelo: Mt 2,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 2,1-12

1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

La solennità dell'Epifania di quest'anno 2016 assume un particolare significato spirituale ed ecclesiale nel cammino dell'anno giubilare che stiamo facendo in tutta la Chiesa cattolica.

La prima manifestazione globale di Cristo Salvatore dell'umanità, avvenuta a Betlemme quando, da Gesù Bambino, arrivarono i Magi d'Oriente, ha un valore simbolico in quest'anno della misericordia, in quanto Gesù che si manifesta quale redentore ai Magi è lo stesso Cristo che oggi, nella sua Chiesa, manifesta il volto misericordioso del Padre. Egli è l'astro della misericordia, perché in Lui l'umanità intera, senza esclusione di nessuno, trova la sorgente della vera gioia e speranza nell'amore e nella riconciliazione.

Il racconto del Vangelo di Matteo sulla venuta dei Magi a Betlemme, fa risalare figure inquietanti come Re Erode che ha come idea portante del suo operato quella del male. Poi ci sono i tre sapienti che mossi dal desiderio dei sapere e di scrutare le verità della ragione, seguono l'indicazione della stella cometa, che li fa approdare ai piedi della vera luce e astro dell'universo, che è Gesù, ci aiutare a capire quanto sia importante, nella ricerca della verità, far ricorso alla ragione e parimenti alla fede. Tutte e due sono ali e possibilità per raggiungere la verità, possederla ed annunciarla agli altri con l'umiltà di chi è in un continuo pellegrinaggio giubilare, che ci porta ad attraversare la porta santa che è Gesù Cristo. Il bene e il male coesistono nel tempo e nella storia e solo la cernita finale potrà separare per sempre chi è dalla parte del bene e chi, purtroppo è dalla parte del male, chi è cristiano davvero e chi è erodiano che cultura e atteggiamento di vita, finalizzato alla distruzione e all'eliminazione fisica degli altri. Tra Gesù ed Erode non ci può essere incontro. Tra bene e male non c'è una via di mezzo. Ci può essere una possibilità per approfondire nella conoscenza e nella ricerca cosa sia il vero bene e cosa sia il vero male, e questo può essere espresso giustamente dalla figura dei Re Magi che si recano da Gesù ed offrono al vero Re, oro incenso e mirra, i doni di un Natale che dura nel tempo ed è costante richiamo alla misericordia di Dio, al perdono di Dio. La solennità dell'Epifania è proprio la festa del perdono, cioè del dono dato in modo massimo, gratuito e con generosità. A partire da questa solennità così importante nella cristianità, ogni credente faccia tesoro dello stile di vita dei sapienti dell'Oriente ed orienti la sua vita sull'astro della misericordia che è Gesù Cristo, ma è anche Maria, la sua madre tenerissima, che pure i Magi ebbero la gioia di incontrare in quel luogo di luce, di speranza e di pace che era la grotta di Betlemme, dove nacque Gesù il Messia, atteso dalle gente e loro liberatore. In questa prospettiva di fede e di rinascita che viene a portare il Salvatore, si colloca il testo della prima lettura della solennità di oggi, quando il profeta Isaia, sollecita una risposta di impegno e coraggio per tutto il popolo santo alla venuta del Redentore: "Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te". L'anno giubilare è questo rialzarsi dei singoli cristiani, ma dell'intera chiesa che necessita di conversione, perdono e riprendere un cammino, spesso dimenticato nel cultura dell'indifferenza in cui si trova ad operare, divenendo essa stessa indifferente verso certi bisogni essenziali della persona umana. La chiesa si deve rivestire di luce, si deve rivestire di Cristo, più che vestire abiti ed abbigliamenti sontuosi che sono solo apparenze e non vanno al cuore del vero e sostanziale messaggio evangelico, che è quello dell'amore, della solidarietà e della fraternità universale, della misericordia. Ce lo ricorda con grande passione apostolica san Paolo nella lettera agli Efesini, quando parlando della venuta di Cristo sulla terra dice che "le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo".

L'eredità di Cristo è il Paradiso, la gloria del cielo, la felicità eterna. Gesù non ha altre eredità. E' nato povero, è vissuto da povero ed è morto sulla croce svestito e privato di tutto. Siamo chiamati a formare il corpo lo Cristo, che è la chiesa e sentirci davvero uniti ad essa e in essa, sviluppando quella comunione ecclesiale che è fondamentale per essere dei buoni cristiani. Siamo chiamati ad essere partecipi della stessa promessa che troviamo espressa nel Vangelo e che trova la sua piena espressione in quel Dio che è misericordia per sempre e per tutti. Nessuno è escluso da questa misericordia, da questo progetto universale di perdono, in quanto Cristo è venuto per salvare e non condannare, è venuto a salvare ciò che era perduto è venuto per sostenere il cammino di conversione, penitenza e riconciliazione dei peccatori. Non senza motivo la solennità dell'Epifania ci proietta già nel mistero della Pasqua-Risurrezione ed è chiamata Pasqua-Epifania e in questo giorno si legge, dopo la proclamazione del Vangelo e prima dell'Omelia, l'Annuncio del giorno della Pasqua.

Sia questa la nostra preghiera nel giorno in cui i Re Magi adorarono Gesù e offrirono a Lui i doni, espressione di una regalità, che in quel Bambino, appena nato, è presente con i segni della tenerezza e della misericordia:

Prostrati davanti a Te Gesù Bambino,
come i Re Magi venuti dall'Oriente,
noi oggi ti ringraziamo per averci scelti,
prima della creazione del mondo,
per essere santi e immacolati nella carità,
predestinandoci ad essere Figli adottivi di Dio,
mediante la opera di redenzione, o Gesù Cristo.

Ti ringraziamo di tutto l'amore che porti all'umanità,
della misericordia che effondi su di noi abbondantemente
in questo anno giubilare, indetto da Papa Francesco
e che stiamo vivendo e valorizzando per la nostra
personale conversione e purificazione.

Non siamo degni, o Gesù, di così grande amore,
che dalla Grotta di Betlemme
giunge fino al sepolcro vuoto del Calvario
nel giorno solenne della tua Pasqua
di morte e risurrezione.

Dona, Signore, ai nostri giorni
la fede necessaria per affrontare
le tempeste dell'esistenza,
per risorgere continuamente in Te,
che sei la grazia e la misericordia per sempre.

Manda noi, quali missionari della misericordia,
fino agli estremi confini del mondo,
dove più dura si fa la lotta
per la sopravvivenza umana,
e dove più forte è il dolore
sul volto sofferente di ogni uomo.

Fa' che tutta la nostra vita
sia un sorriso continuo,
per portare la gioia ai tanti bambini
offesi ed umiliati dalla vita,
alle madri che subiscono
umiliazioni di ogni tipo,
alle donne che continuano
a disprezzare la loro vita,
agli uomini che continuano
ad uccidere perché senza Dio
o in nome di un falso Dio.

Fa', o Signore, che la luce
del Vangelo del perdono,
che inizia nella Grotta,
alla presenza dei pastori
e dei sapienti del tuo tempo,
possa raggiungere il cuore
e la mente di ogni fratello e sorella della terra,
e trasformare la loro esistenza
in una lode perenne,
a Te, o Gesù, che sei il Volto
più vero ed autentico della misericordia divina ed eterna.
Amen.

 

Ricerca avanzata  (53942 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: