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TESTO Dio ci benedica con la luce del suo volto (173)

don Remigio Menegatti  

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2005)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Num 6,22-26) sottolinea che è il primo giorno dell'anno, un anno che si vuole mettere sotto la protezione di Dio. È richiamato infatti il testo della benedizione verso il popolo eletto: Dio assicura di benedire e di proteggere chi confida in lui, mostrando loro un volto positivo, ben disposto e concedendo la pace. Mosè riferisce queste parole ad Aronne, il primo grande sacerdote di questa nuova alleanza che conferma il dono dell'Esodo, dove il popolo ha sperimentato lo sguardo di benevolenza di Dio, che si è mostrato dalla parte degli schiavi che hanno finalmente goduto della libertà. Il vangelo (Lc 2,16-21) ricorda l'incontro dei pastori nella grotta di Betlemme, la loro gioia e la lode che rivolgono a Dio; come pure la riflessione di Maria che cerca nella preghiera di comprendere il grande significato dei fatti grandi e straordinari di cui è protagonista, e come segue le indicazioni dell'angelo, ponendo al bambino il nome di Gesù, che significa "Dio salva". Il vangelo sottolinea l'altra grande attenzione di questa giornata: Maria Madre di Dio.

Salmo 66

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
fra tutte le genti la tua salvezza.

Esultino le genti e si rallegrino,
perché giudichi i popoli con giustizia,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio,
e lo temano tutti
i confini della terra.

Il salmo è, anche in questa solennità, un'eco fedele e immediata della prima lettura.

Dio è presentato come colui che giudica i popoli nella giustizia. Giustizia è non tanto l'osservanza precisa e scrupolosa delle leggi, quanto soprattutto il frutto di un amore grande. Dio è giusto perché è fedele al suo amore e non smette mai di amare nessuno dei suoi figli.

Sono figli di Dio non solo quanti appartengono al "popolo eletto", bensì tutti gli uomini, perché nessuno di loro è dimenticato dal Padre.

Tutti questi popoli ricevono la benedizione di Dio, possono scoprire che Dio li guarda con benevolenza, con simpatia, mostrando un volto che parla di tenerezza, pazienza.

Questi popoli sono invitati quindi a rispondere al dono di Dio con la lode e vivendo secondo la proposta di Dio, nel timore, che non è paura bensì fedeltà alle sue leggi.

Un commento per ragazzi

Quando al mattino ci svegliamo, siamo felici di avere accanto a noi delle persone che amiamo che ci accolgono subito con un sorriso e una parola di tenerezza. In particolare se succede di destarci improvvisamente nella notte, a causa di un brutto sogno, ci sono dei volti che subito ci rasserenano, delle parole che ci danno immediatamente la tranquillità e sicurezza.

Sono i volti e le parole delle persone che amiamo, a partire dai nostri genitori.

Noi oggi ci alziamo e auguriamo a tutti un "Buon Anno", e desideriamo condividere con tutti la gioia di cominciare qualcosa di nuovo, di bello. È come iniziare una lunga giornata, che dura molte ore di più, una giornata che si chiama "2005". Subito troviamo il volto di un Padre e di una Madre, e sono Dio e Maria. Sono Padre e Madre di Gesù e anche nostri. Sono coloro che ci seguono sempre con interesse e amore, che vegliano su di noi e non si dimenticano mai dei loro figli.

Dio ci rivolge delle parole che ci sanno dare serenità e tranquillità: ci mostra il volto che fa nascere il sorriso dei figli che si sentono avvolti nel tenero abbraccio dei genitori. Un abbraccio che allontana paure e preoccupazioni, che riscalda il cuore.

Sappiamo bene che anche in casa il genitori chiedono di collaborare, non tanto per sgravare loro di qualche lavoro, o per imporre delle regole e sentirsi così importanti. Ciò che ci chiedono, sia come lavori, ma soprattutto come atteggiamenti tra fratelli e verso i genitori, serve soprattutto per insegnarci a vivere bene, e

vivere in famiglia in un clima positivo e sereno. La pace che invochiamo, la benedizione che Dio conferma su di noi all'inizio del nuovo anno è perché la grande famiglia dei suoi figli possa vivere in pace, e per questo punta molto sul nostro impegno, sui gesti di bontà che possiamo fare, imitando anche lo stile generoso di Maria, che, come tutte le mamme, è presente e si impegna al massimo per far funzionare bene questa famiglia in cui sono coinvolti tutti gli uomini, perché figli di Dio.

Le parole di Dio danno serenità a chi riconosce in lui un dono grande: come i pastori che non tengono per se stessi la notizia del Bambino. Riferiscono a tutti coloro che incontrano cosa hanno scoperto di questo piccolo, che è grande.

Un annuncio che di sicuro ha cambiato la loro vita. Non si può vivere il Natale, entrare in questa famiglia di Dio e di Maria, senza che la nostra vita cambi, senza che ci sentiamo di più figli di Dio e viviamo secondo la sua proposta, aiutati da Maria, la madre di Gesù e nostra.

Un suggerimento per la preghiera

Ave Maria; salve Madre di Dio e nostra. "Ciao" vorremmo dirti, come facciamo con la nostra mamma. Vorremmo dirti delle brevi frasi, come tanti SMS, che intessono il dialogo con te. E ci sembra di essere come Gesù, nella casa di Nazaret, quando poneva delle domande, chiedeva consigli, ti confidava ciò che stava scoprendo e vivendo. Come ogni bambino e ragazzo fa con la sua mamma. Come ogni altro, lui che è Figlio di Dio, e anche tuo figlio. È nostro creatore e fratello, colui che ci dona la vita e che ha vissuto come tutti noi, per insegnarci a vivere come lui: realizzando la benedizione che noi chiediamo al Padre. Padre suo e nostro, Padre di tutti gli uomini, fino agli estremi confini della terra, perché il suo amore e la sua benedizione non si fermano davanti a nessun muro.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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