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TESTO Commento su Lc. 20, 34-36

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/11/2015)

Vangelo: Lc 20,27-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 20,27-40

27Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

39Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». 40E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

" Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio."
Lc. 20, 34-36

Come vivere questa Parola?
Gesù non risponde alla domanda dei Sadducei, ma esorta tutti ad entrare nella logica che presiede alla vita degli "angeli" e che ci fa "figli della risurrezione" già in questa vita: ed è la logica del non impadronirsi della vita altrui, del non rendere gli altri oggetto di scambio - "avere", "prendere" moglie -, quanto piuttosto del mettere la nostra vita al servizio della Vita, perché possa essere abbondante per tutti!

"Ecco sono la serva del Signore, si faccia di me come Tu hai detto"

La voce del Papa
«Le suore di clausura sono chiamate ad avere grande umanità, un'umanità come quella della Madre Chiesa; umane, capire tutte le cose della vita; essere persone che sanno capire i problemi umani, che sanno perdonare, che sanno chiedere al Signore per le persone. La vostra umanità. E la vostra umanità viene per questa strada, l'incarnazione del Verbo, la strada di Gesù Cristo [...]. E la seconda cosa che volevo dirvi, brevemente, è la vita di comunità. Perdonate, sopportatevi, perché la vita di comunità non è facile. Curare la vita di comunità, perché quando nella vita di comunità è così, di famiglia, è proprio lo Spirito Santo che è nel mezzo della comunità. Queste due cose volevo dirvi: la contemplazione sempre, sempre con Gesù; Gesù, Dio e uomo. E la vita di comunità, sempre con un cuore grande»
Papa Francesco, Parole alle monache di clausura, Assisi, 4 ottobre 2013.

suor Monica Gianoli FMA - mogianna@libero.it

 

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