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TESTO Commento su Gv.7,10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

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Dedicazione della Basilica Lateranense (09/11/2015)

Vangelo: Gv.7,10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 2,13-22

13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.

18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

"Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato"
Gv.7,10

Come vivere questa Parola?
La Parola qui è forte condanna di una mentalità e di un modo di agire che provocano lo sdegno di Gesù. Pur collocati nel tempo e nella società del periodo che Gesù passò qui in terra, sono sempre attuali.
Ciò che Gesù ha in abominio è l'equivocare: porre sullo stesso piano il denaro con le chiassate, l'aspetto efficientistico della vita e ciò che è sacro.
Anzi, peggio! Servirsi di ciò che è sacro (manifestazione alta dell'" essere") per impinguare meglio le tasche di roba e denaro, senza accontentarsi mai.
Quando il tempio, a prezzo di sacrifici, era stato eretto, gli Israeliti lo frequentavano per esprimere al Dio vivente la loro fede: era dunque luogo di preghiera, di culto. Non altro.
Poi la relazione tra Israele e Dio si venne deteriorando, a misura della crescita del benessere materiale. Gli interessi legati ai soldi e alla banalizzazione della vita presero il sopravento.
In effetti è la storia di tutti i tempi e di tutti i popoli che ci fa approdare a questa costatazione: non solo si trascura la pratica religiosa ma si giunge perfino a servirsi della Religione per far prosperare i propri interessi. Non a caso abbiamo avuto modo di apprezzare il coraggio di Papa Francesco che ha denunciato apertamente questo male anche dentro la Chiesa.
Ecco, Casa di Preghiera e non mercato è il tempio santo di Dio per un popolo che cerca Lui.
E com'è bello ricordare che questo tempio è anche ciascuno di noi, fatto a immagine e somiglianza di Dio. Qui è la nostra dignità come quella di ogni uomo che vive al mondo.

Grazie, Signore mio e Dio mio! Io sono per grazia, tuo tempio. Non permettere che l'avidità di possedere denaro e roba prevalga nella mia vita fino a distruggerne la sacralità. Fa' che, in quel tempio del mio Dio che sono io, anzitutto rispetti la priorità di spazi di preghiera per una vita degna di questo nome. Solo in secondo luogo, gl'interessi economici - nella misura giusta e nel giusto modo - abbiano la mia attenzione.

La voce di uno scrittore francese
"Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire".
Georges Bernanos

Sr. Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org

 

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