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TESTO Commento su Lc 6, 12-16

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Santi Simone e Giuda apostoli (28/10/2015)

Vangelo: Lc 6,12-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,12-16

12In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. 13Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: 14Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, 15Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; 16Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.

«In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli.: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro... Giacomo, Giovanni... Simone, detto Zelota, Giuda, figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota, che divenne il traditore».
Lc 6, 12-16

Come vivere questa Parola?
Profondamente uomo di preghiera, Gesù, prima di scegliersi il gruppo più ristretto dei discepoli che collaboreranno con Lui e prolungheranno poi la sua stessa missione - gli Apostoli appunto - passa tutta la notte in preghiera sul monte, in dialogo con Dio. Questa informazione importante che ci viene da Luca, l'evangelista più attento a mettere in evidenza la preghiera di Gesù, vuole significare che la chiamata dei Dodici non è stata una mera scelta terrena, ma condivisa col Padre suo, e quindi secondo la Sua Volontà.
Eppure, a guardare i nomi delle persone riportate nella lista dei Dodici, tra cui compaiono anche i due Apostoli Simone Zelota e Giuda di Alfeo - di cui oggi ricorre la festa liturgica - si potrebbe pensare che la scelta non sia stata delle migliori. Si tratta, infatti, di persone molto mediocri, ove si trovano rozzi pescatori, che fanno molta fatica a comprendere il messaggio del Maestro: un peccatore pubblicano (Matteo-Levi), un ribelle indocile (Simone Zelota), due "figli del tuono" (Giovanni e Giacomo) intransigenti e intolleranti, uno che Lo ha rinnegato tre volte (Pietro) e il traditore (Giuda Iscariota).
Ciononostante Gesù ha affidato a queste persone imperfette il futuro della Sua Chiesa e la riuscita della Sua missione. Sì, perché il Figlio di Dio non ha scelto i dodici più dotati intellettualmente, i più forti, i più santi, i più bravi... ma i più deboli e imperfetti.
Gesù ha operato questa scelta sconcertante per farci capire che il Suo Vangelo non si fonda sul valore e la potenza dell'uomo, ma unicamente sulla potenza di Dio e per insegnarci che la Grazia di Dio è capace di operare al di là di ogni nostro limite: "Nulla è impossibile a Dio" (Lc 2, 37).
Se Gesù ha chiamato i Dodici, che erano così imperfetti, può chiamare e scegliere anche me, anche te: l'importante è seguirlo con fede e con totale abbandono alla sua Grazia.

La voce della liturgia
"Signore, che ci hai accolti alla tua mensa nel glorioso ricordo dei santi Apostoli Simone e Giuda, per il tuo Spirito operante in questi misteri confermaci sempre nel tuo amore". Amen.

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it

 

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