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TESTO Commento su Lc 12, 35

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/10/2015)

Vangelo: Lc 12,35-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,35-38

35Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. 37Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!

"Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese."
Lc 12, 35

Come vivere questa Parola?
La vigilanza è l'atteggiamento al centro di questa altra parabola del discorso di Gesù. Egli ha appena terminato la sua articolata osservazione sulla cupidigia e sull'incapacità di fidarsi e affidarsi alla provvidenza di Dio e passa a parlare della necessità di stare in guardia, di essere attenti a quello che accade e vivere sempre come se si fosse in procinto di partire. Gesù infatti dà un'interpretazione della vigilanza che la traduce non come forma di controllo per la sicurezza e difesa di quello che abbiamo e siamo. La vigilanza per Lui ha le vesti ai fianchi e le lampade accese: segni di preparazione ad un viaggio che potrebbe iniziare anche di notte, all'improvviso. La vigilanza di Gesù porta i segni di un'attenzione non tanto a quello che c'è già (da proteggere, tutelare, difendere), ma piuttosto a quello che non c'è ancora, che aspettiamo che arrivi, che vogliamo accogliere, perché è la nostra salvezza. È un atteggiamento escatologico, è espressione della speranza, si riveste di comportamenti incomprensibili, illogici e persino rischiosi per chi non ne capisce il senso.
È un invito ad andare contro alla tendenza a mettere radici e cuore là dove le condizioni di sicurezza e di benessere ci fanno sentire più tranquilli. È la traduzione per noi di quanto, qualche capitolo prima, l'evangelista Luca aveva detto di Gesù stesso: "Il Figlio dell'uomo non ha dove mettere il capo". La vigilanza si manifesta in precarietà e mancanza nella vita di chi vuole seguire Gesù.

Signore, se vogliamo seguirti, anche noi siamo chiamati ad essere vigilanti, cioè attenti ai segni della tua presenza, ma per accorgerci di te, dobbiamo mollare ogni sicurezza e vivere mancanza e precarietà come le dimensioni nelle quali ritrovare il senso della nostra esistenza.

La voce della liturgia
"Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo."
Lc 21, 36

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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