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TESTO Commento su Rm. 4,18

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (17/10/2015)

Brano biblico: Rm 4,13.16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,8-12

8Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; 9ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.

10Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.

11Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, 12perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

"Abramo ebbe fede sperando contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto."
Rm. 4,18

Come vivere questa Parola?
La fede, quella autentica, è la grande scommessa della vita. Abramo, che San Paolo ha chiamato "nostro Padre nella fede", si è letteralmente giocato in essa.
Dio lo invita ad uscire dalla sua terra abbandonando tutto: la sua gente, i suoi possedimenti, le sue abitudini. Gli promette una magnifica terra e un figlio. Glielo promette, ma Abramo sa che Sara è impossibilitata ad averne. La promessa di Dio si ripete identica, anche se la storia di Abramo è tessuta di svariate e intricatissime vicende nell'incontro-scontro di popoli avversi e di eventi difficili.

Finalmente il figlio arriva. Ogni speranza si concentra in questo erede di un misterioso progetto, in questo capostipite di un popolo che "sarà numeroso come le stelle del cielo e come la sabbia del mare". Promessa di Dio! Eppure viene il giorno in cui, come fulmine arriva ad Abramo da parte di Dio l'invito a offrire in sacrificio proprio Lui, il figlio della promessa!
È qui che risplende, vera fino in fondo, la fede di Abramo. Egli "credette a Colui che dà la vita ai morti e chiama ad essere le cose che non sono". Ed è proprio qui che Abramo "ebbe fede contro ogni speranza" e vide realizzarsi, da parte di Dio, quello che umanamente era impossibile.

L'esistenza umana fa un enorme salto di qualità, se la fede è veramente un legare la volontà dell'uomo limitata e spesso impotente all'onnipotente volontà di Dio. "Se aveste fede come un granello di senape, direste a questa montagna gettati in mare ed essa vi obbedirebbe". Ci sono realmente beni impossibili all'uomo, ma non a Dio. Perché - dice il Libro Sacro - "niente è impossibile a Dio". Si tratta di "osare" la fede: osarla a 360° di apertura del cuore e della vita.

Alla luce dello Spirito Santo, vedrò se la mia è vera fede o solo una parvenza di essa.
Signore, non permettere che io chieda le enormi cose che contano (e che migliorano in radice la vita mia e dei miei fratelli) in maniera abitudinaria, vuota di fede. Sì, quando chiedo: sia santificato il tuo nome, venga il tuo Regno e si compia in terra la tua volontà come in cielo, so bene di chiederti cose impossibili all'uomo, ma la fede mi dice che sono possibili a Te. Dammi dunque di credere a quello che chiedo e di chiederlo con coraggio sempre.

La voce di un Papa
"Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità."
Benedetto XVI

"La via del bene ha un nome: si chiama Amore; in esso si può trovare la chiave di ogni speranza perché l'amore vero ha la radice in Dio stesso".
Beato Giovanni Paolo II

Sr Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org

 

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