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TESTO In Spirito Santo e fuoco

don Fulvio Bertellini

II Domenica di Avvento (Anno A) (04/12/2004)

Vangelo: Mt 3,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

3Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

4E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.

5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8Fate dunque un frutto degno della conversione, 9e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Le stesse cose?

Un pensiero inquietante: quello che fa Giovanni Battista lo facciamo anche noi, come Chiesa, parrocchie, preti... a parte il rivestirsi di pelli e l'abitare nel deserto. Anche noi predichiamo il regno dei cieli. Anche noi facciamo un mucchio di iniziative che intendono "preparare la via del Signore": visite ai malati, momenti di preghiera, catechesi, iniziative caritative, pranzi, giochi, feste, processioni, raduni... certo, l'apparenza è un po' diversa, ma l'intenzione è sempre quella.

Le folle nel deserto

A dire il vero, non è che le folle accorrano poi in massa. Sarà forse perché ci manca qualcosa di simile al vestito di pelli e all'abitare nel deserto? Ma laddove qualcuno ci prova, il risultato è assicurato: ad Assisi, a Bose, a Taizé, in certi monasteri, in molti altri posti dove ci sono comunità che sembrano vivere in maniera seria e radicale il Vangelo, pare che effettivamente le folle accorrano.

Tuttavia, anche nelle nostre comunità si fanno molti battesimi, e si fanno molti inviti alla conversione, al riconoscimento dei peccati, a cambiare vita. Tutto sommato, una gran massa di gente passa per i nostri ambienti. Ricevendone sacramenti vissuti come "cerimonie" e prediche che assomigliano molto a condanne. Senza andare tanto lontano, anche da questa pagina risuona spesso la critica, più o meno velata, ad un certo modo di pensare e di vivere.

Nei panni del Battista

Mi sia concessa questa confessione: mi ritrovo a mio agio nei panni del Battista. Non quelli di pelle, a dire il vero, ma in quelli del feroce fustigatore. Quello che mostra ai "figli di vipera", ai falsi, ai cristiani tiepidi la radicale ambiguità del loro modo di comportarsi. Quello che chiede frutti di conversione, non solo gesti esteriori, svuotati di significato.

E' chiaro che, senza i vestiti di pelle dell'asceta del deserto, questo discorso si perde e scivola come l'acqua dai tetti, che finisce nelle fogne, senza irrigare e dare vita. Se non vivo la conversione, come posso predicarla agli altri? Se noi stessi siamo impermeabili alla parola viva, come possiamo trasmetterla? Molti chiedono una Chiesa più coerente, più compatta, più attaccata ai suoi valori, più credibile nel predicarli. Ma non è solo qui il problema. Potremmo essere una comunità seria, autentica, preparata, organizzata, ed essere ancora la Chiesa del Battista. Potremmo avere predicatori coerenti, convinti, autentici, ma non avere ancora gli evangelizzatori di cui abbiamo bisogno.

Uno più forte di me

Giovanni Battista ne è molto consapevole: il suo battesimo non basta. "Dopo di me, viene uno che è più forte di me. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco". Le opere di Giovanni conducono alla soglia: ma lo scopo è arrivare a Gesù. Varcare la soglia dell'impegno, della coerenza, della conversione attraverso le opere, per arrivare al contatto vivo con la sua persona, e al contatto vivificante con il suo Spirito. Il confronto con la sua figura ci porta a chiederci: abbiamo realmente compiuto il passaggio dall'Antico al Nuovo Testamento? Il nostro Battesimo, la nostra Eucaristia, le nostre cresime, sono residuati di riti tribali aggreganti, o portano al contatto vivo con Gesù e con il suo Spirito?

Dall'Antico al Nuovo Testamento

Giovanni Battista è "il più grande tra i nati di donna". Ma "il più piccolo nel Regno dei cieli è più grande di lui". Questo tempo di Avvento è l'occasione che lo Spirito ci dona per rinvigorire la nostra fede. Anche se ci riscopriamo meno coerenti del Battista, meno credibili, più fragili, noi abbiamo una marcia in più. Siamo uomini e donne della Nuova Alleanza, redenti da Cristo, resi forti dal suo Spirito, se sappiamo ascoltarlo. Giovanni annunziava il giudizio di colui che brucerà la pula con fuoco inestinguibile. Gesù, imprevedibilmente, porta il suo Spirito, fuoco che ci purifica dai peccati e ci rende uomini nuovi. Giovanni parla di colui che spazzerà l'aia, batterà il grano, con un'azione netta e brutale: Gesù spazza via i nostri peccati accogliendoci e perdonandoci. A questo Vangelo, a questa buona novella dobbiamo chiamare gli uomini d'oggi. Preparando il terreno, come il Battista. Ma varcando la soglia che porta al Cristo.


PRIMA LETTURA

"Un germoglio sorgerà dal tronco di Iesse...": la metafora naturalistica fa riferimento ad un'esperienza comune della vita agreste: il tronco della vite, tagliato, che fa germogliare un nuovo tralcio. Il profeta la applica alla casa di Iesse, vale a dire la dinastia del re Davide, che sembrava irrimediabilmente compromessa dalla catastrofe degli ultimi anni di regno.

"In quel giorno": ma di quale giorno si parla? A quale epoca fa riferimento questa profezia? In realtà nessuno fu in grado di incarnare pienamente tutte le attese contenute nell'annuncio profetico, che venne pertanto conservato, attualizzato, riletto, in attesa del suo pieno compimento nella persona del Messia...

"Su di lui si poserà lo Spirito del Signore": lo Spirito è la più forte caratterizzazione data al germoglio del tronco di Iesse, che riassume in sé tutti gli attributi del re saggio e fedele a Dio (ciò che di fatto era mancato ai re di Giuda e di Israele). La tematica sapienziale ritorna anche alla fine del brano: "la saggezza del Signore riempirà il paese", ma non si tratta di una sapienza che si possa acquistare con il denaro, o con lo studio attento e prolungato, o semplicemente con l'intuizione personale. E' la sapienza che deriva da una relazione profonda con Dio, da un rapporto sereno con lui, che si traduce in relazioni di pace tra gli uomini, simboleggiate dagli animali feroci e mansueti che pascolano insieme.

"La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento": una parola che può anche dispiacere, far male, dare uno scossone a chi vive nella quieta indifferenza, rassegnata all'ingiustizia, o peggio, connivente con essa.

La spiritualità dei salmi dell'Avvento

* Il Salmo 71 è un salmo regale. La sua origine è nei canti religiosi che venivano fatti nel culto pubblico della corte. Nel Medio Oriente antico politica e religione erano strettamente unite, e a corte trovavano il loro ruolo sacerdoti e profeti, come consiglieri e aiutanti del re. Le cerimonie religiose erano parte integrante della vita politica: sia come legittimazione del potere, sia come mezzo per ottenere dagli dèi condizioni favorevoli per il re e per il popolo. Israele non sfugge alla regola.

* Dopo l'Esilio, i salmi regali tendono a trasformarsi in salmi messianici, o vengono applicati all'individuo, chiamato a governare la propria esistenza. La Parola di Dio resta attuale, anche quando si modificano profondamente le condizioni concrete in cui è stata formulata. Come rileggere il salmo 71 nella nostra situazione di oggi?

"Dà al re il tuo giudizio, al figlio del re la tua giustizia...": in Gesù troviamo la piena realizzazione di queste parole. Gesù ci rivela il "giudizio" e la "giustizia" di Dio, che ci riconcilia attraverso la potenza della croce e della risurrezione. Una giustizia non punitiva, che si esprime nell'amore e nel perdono. Tutto il salmo può essere quindi riletto nella prospettiva di Gesù: ci aiuta a comprendere meglio tutta la sua azione.

"Regga con giustizia il tuo popolo/e i tuoi poveri": comprendiamo qui che la predilezione di Gesù per i poveri e i piccoli aveva radici profonde nell'ideologia regale antica: uno dei compiti del re è di fare giustizia per tutti coloro che sono senza tutela, difendere i poveri dalla prepotenza di chi ha i mezzi per raggiungere i suoi scopi e imporre i propri interessi.

"... fiorirà la giustizia e abbonderà la pace": dall'interpretazione centrata su Gesù, si può passare a quella che riguarda il cristiano, chiamato ad esercitare egli stesso un ruolo regale, a imitazione del suo maestro. Quindi, l'invocazione della giustizia e della pace per tutta la società, per il bene comune di tutti, non solo per il benessere della chiesa; e ne deriva anche l'impegno a promuovere attivamente la giustizia e la pace. Non come conquista del potere, ma come servizio per il bene degli uomini.

"In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra": l'immagine finale esprime bene l'universalità della regalità di Cristo, che diventa universalità dello sguardo e dell'orizzonte d'azione del discepolo. Il nostro punto di osservazione e di impegno, necessariamente parziale, non deve farci mai dimenticare l'orizzonte universale del Regno di Dio. Ciò che compiamo nel piccolo del nostro ambiente, del nostro territorio, del nostro posto di lavoro... acquista una rilevanza per tutti gli uomini. E deve restare aperto, conoscibile da tutti.

SECONDA LETTURA

[Sotto forma di dialogo tra un catechista e il suo prete, sul problema che certi brani della Bibbia appaiono troppo difficili, e le persone si scoraggiano nel meditarla e pregarla.]

Scrive Gustavo (un catechista): "Quello che dice San Paolo nel passo riguardante la II lettura, nonostante l'abbia riletto più volte mi è risultato molto difficile capirlo".

Risponde il don: "Capita spesso anche a me. Non capiamo mai tutto. A volte addirittura ci sembra di essere vuoti, di non aver nulla da dire e da ricevere, e la Parola di Dio ci appare scontata, priva di forza... eppure c'è sempre almeno un dettaglio che parla a noi e al nostro cuore... prova a concentrarti su almeno una frase, o anche una sola parola che riesci a capire... lascia parlare la Parola di Dio, cogli almeno una cosa di ciò che Paolo dice..."

Gustavo risponde: " Questa frase mi ha colpito: "Accoglietevi perciò gli uni gli altri, come Cristo accolse voi". Riesco ad intuire tra le righe come l'arrivo di Gesù deve essere fonte di pace per gli uomini partendo dall'amore per il prossimo, amore che può crescere solo con la preghiera e la fede in lui".

Il don risponde: "Non essere frettoloso. Ripercorri la frase, parola per parola, ascolta le idee della Bibbia, non riprendere le tue, anche se sono bibliche. Qui non parla di amore del prossimo..."

Gustavo: "Infatti dice "Accoglietevi gli uni gli altri". Hai ragione: amore è troppo generico. Accogliersi è una parte dell'amore, tante volte è la più difficile. Come quando in famiglia non ci si sopporta, quando litigo con mia moglie, con mia madre... o come quando in parrocchia non ci accogliamo tra di noi..."

Ancora il don: "Piano, piano... una parola alla volta, e non saltare troppo presto alle conclusioni..."

Gustavo: ""come Cristo accolse voi...". Mi fa venire in mente la pecorella smarrita, il buon ladrone... quindi il perdono, il sopportare anche i peccatori... certo che è dura fare come Gesù, io proprio certe persone non le compatisco... Ma com'è che adesso mi sembra di capire tante cose che prima non avevo colto?"

 

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