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TESTO Commento su Lc 11,20

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Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/10/2015)

Vangelo: Lc 11,15-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,15-26

15Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». 16Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 17Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. 18Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. 19Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. 20Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

21Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. 22Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. 23Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

24Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. 25Venuto, la trova spazzata e adorna. 26Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

"Se io scaccio il demonio con il dito di Dio, è giunto a voi il Regno di Dio."
Lc 11,20

Come vivere questa Parola?
Questa Parola è inserita nella diatriba suscitata dai soliti oppositori di Gesù che ora appena terminato di guarire un muto. Egli è dunque costretto a difendersi da un'accusa molto pesante: quella di scacciare i demoni con l'aiuto di satana stesso che qui è chiamato Belzebul.
Gesù non si scompone. Egli, che è la Verità in persona, fa luce di verità chiamando in causa quei discepoli degli accusatori che essi pure presumono di scacciare il demonio, ma in nome di Belzebul che è la personificazione stessa del male.
Chiaramente Gesù è sulla sponda opposta al loro argomentare e ne ha piena consapevolezza, tanto da poter affermare che questi discepoli diverranno poi gli accusatori e i giudici dei loro stessi cattivi maestri. Un disastro enorme!
Ecco, per contrasto, risplende il dire e l'operare di Cristo Gesù che non abbisogna affatto di chissà quale forza per scacciare il demonio, ma semplicemente invoca "il dito di Dio", cioè l'intervento di Colui che ci è Padre.
Proprio questa vicinanza, questa affidabilità del Padre non solo ci rende consapevoli del Suo tenerissimo e onnipotente aiuto, ma ci garantisce che là dove si vive in Gesù, cioè nel suo modo di valutare e di agire, il Regno di Dio con la sua pace è già cominciato: nel cuore, in famiglia e attorno a noi.

Grazie, Gesù! In un tempo come il nostro segnato da tanta confusione e creduloneria, noi, pur credendo che il maligno (Belzebul) agisce nel mondo, ci affidiamo alla tua onnipotenza che, con il dito di Dio, può liberarci e salvarci dal male.

La voce di un testo paleocristiano
"Il Signore dimora nella serenità e nella pazienza; la collera invece è dimora del diavolo"
Pastore di Erma (metà del II secolo dopo Cristo)

Sr Maria Pia Giudici, FMA - info@sanbiagio.org

 

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