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TESTO Commento su Ap 11,19; 12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-27a; Lc 1,39-56

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Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2015)

Vangelo: Ap 11,19; 12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-27a; Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Eccoci, anche quest'anno, a celebrare il ricordo dell'Assunzione della Beata Vergine Maria in anima e corpo, ed accolta dalla santissima trinità come la regina del cielo.
L'Assunzione è una delle tante feste dedicate, specialmente in Italia, alla Madre del Salvatore.
La devozione dei fedeli verso la "mamma" celeste è molto diffusa; ogni regione, ogni città la venera e la festeggia con un nome diverso, ma la Madonna è sempre la stessa cioè la Madre di Gesù.
Se consideriamo attentamente il calendario delle grandi feste mariane, vediamo che la loro collocazione è stata messa in momenti particolari, che ci sono serviti a farci meglio comprendere gli avvenimenti di Gesù bambino e del Cristo.
Tutti noi abbiamo, nei momenti difficili, chiamato la mamma e il solo pronunciare quella parola ci ha dato un po' di sollievo; egualmente, come cristiani, invochiamo facilmente la Madre celeste quando il nostro spirito è inquieto.
Un nostro assistente soleva ricordarci che neppure il Cristo conosce i miracoli che sa fare sua Madre!

La liturgia inizia con la lettura tratta dal libro dell'Apocalisse di San Giovanni Apostolo che ci annuncia che il tempio di Dio, che è nel cielo, si aprì e apparve nel tempio l'arca dell'alleanza. Bellissima l'immagine della donna che appare come segno grandioso nel cielo, è vestita di sole e i suoi piedi poggiano sulla luna, in capo ha una corona di dodici stelle.
La donna era incinta e soffriva per le doglie del parto. Un altro segno apparve allora nel cielo: un drago rosso, la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le faceva cadere sulla terra. Il drago si pose innanzi alla donna per prendergli il bambino appena partorito, ma questi, destinato a governare tutte le nazioni della terra, fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna che aveva partorito un figlio maschio fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio.
Si udì allora dal cielo una voce potente che diceva che ora si era compiuta la salvezza.
In questo brano la donna è figura di Maria che dà alla luce un bambino che è Gesù e che attraverso la sua morte e risurrezione ritorna alla destra del Padre. Il Cristo affida a Maria il popolo e Maria diventa così parte integrante della Chiesa fondata da suo figlio, per continuare nel mondo la sua missione. Maria e la Chiesa sono di conseguenza legate nel cammino della storia del mondo.
Brano di non immediata comprensione, ma che per noi cristiani preannuncia la nascita del Cristo, la sua morte ed il ritorno al Padre pur restando fra noi attraverso lo Spirito.
Quante persone, pur essendo presenti alla Messa, si fermano a meditare ciò che Giovanni ha voluto dire? Proprio in questo periodo di vacanze? Quante persone hanno voglia di pensare un poco alla loro anima per risollevarsi anche nel fisico? Una insegnante delle medie diceva sempre all'inizio delle vacanze: ricordatevi che il Signore non va mai in ferie perché non ha tempo, ha troppe persone da seguire!
Il momento delle ferie o delle vacanze dovrebbe essere proprio un momento speciale, senza escludere il divertimento, la gita, il tuffo in mare, la visita di nuove città o altro, per rinfrancare il nostro spirito, per metterci in pace con il Signore magari anche per mezzo di paesaggi meravigliosi che non immaginavamo esistessero. Il Signore ci aspetta proprio la dove noi siamo.

Con il ritornello del salmo responsoriale "Splende la regina, Signore, alla tua destra" il salmista fa un'esaltazione della donna come regina. Il re è invaghito della tua bellezza, rendigli omaggio: dietro a lei le vergini compagne sono presentate nel palazzo del re.

Nella seconda lettura, tratta dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi, l'apostolo ricorda che Cristo è risorto dai morti e come per mezzo di un uomo venne la morte egualmente per mezzo di un uomo verrà la risurrezione dei morti. Infatti in Adamo tutti muoiono, in Cristo tutti riceveranno la vita. Però tutto avverrà con ordine: prima Cristo, poi tutti coloro che sono di Cristo ed infine egli consegnerà a Dio il regno quando avrà annientato tutte le cose e per ultima la morte.
Paolo ci parla di Cristo che risorge dai morti per salvarci, ma tutto avverrà con ordine. Perché ci ricorda che tutto per noi è successo attraverso due uomini, Adamo ed il Cristo, ma la fine gloriosa splenderà solo quando anche la morte sarà annientata.
Perché pensare ora, in questo periodo di riposo, alla morte? Ringraziamo il Signore perché ogni giorno ci dona la vita e poi godiamoci questi momenti di serenità!

L'evangelista Luca nel vangelo ricorda la visita di Maria alla cugina Elisabetta. Maria si alzò e in fretta si diresse verso una zona montuosa, in una città di Giuda e non appena fu entrata nella casa di Zaccaria ed ebbe salutato la cugina il bambino che Elisabetta portava in grembo sussultò di gioia. Elisabetta disse allora "a che debbo che la madre del mio Signore venga a me: benedetta tu fra tutte le donne".
Maria esplode in quel magnifico canto di ringraziamento che alla fine dei vespri, nelle feste importanti, la Chiesa canta ancora oggi e suscita sempre emozione. Maria, pur rimanendo umile e considerandosi la serva del Signore poiché sa bene che tutto le viene solo da Dio, non esita a ringraziarlo davanti alla cugina, perché sa che l'altra può comprendere.
"Magnifica il Signore anima mia e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore" frase bellissima ma impegnativa: è il grazie di Maria che, pur capendo ancora poco, si affida senza conoscere ciò che avverrà di lei.
Maria stette sei mesi con Elisabetta poi tornò a Nazareth.
Maria ha portato alla cugina la presenza di Gesù, ma la porta anche a ciascuno di noi, quando accogliamo il suo aiuto; allora con la sua presenza ci dona la forza che tutti abbiamo in noi dallo Spirito Santo, che ci permette di poter vedere le cose che sono importanti per la nostra vita e che da soli non riusciremmo a capire.
"Beata te Maria, perché hai creduto al Signore": la Vergine con il suo "fiat" ci insegna a credere nella Parola e a ringraziare il Padre nel canto di lode.
Nel tempo, a periodi, si risveglia nei popoli la devozione alla Madonna: bisogna però analizzare bene questi sentimenti che conducono ai vari santuari nelle più diverse nazioni: la devozione scaturisce dalla fede o dall'emozione di un giorno o di una settimana vissuti comunitariamente con tante altre persone che credono a loro volta?
La Vergine è un veicolo per arrivare al Cristo; ci affidiamo a Maria perché interceda per noi presso il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
La Parola ci presenta Maria come maestra di ascolto e di silenzio: nella sua vita serbava nel suo cuore tutte le cose che ascoltava e non comprendeva e le meditava nel silenzio.
Dopo aver ascoltato la Parola possiamo capire, solo nel silenzio della nostra anima, quello che il Cristo vuole da noi e, sempre nel silenzio, diventiamo capaci di accogliere quello che lui ha scelto per il nostro bene.

Per la riflessione di coppia e di famiglia:
- Nelle nostre preghiere ci ricordiamo di ringraziare la Vergine Maria per averci dato suo Figlio?
- Per noi l'ascolto della Parola è il momento più importante delle nostre giornate o spesso ce ne dimentichiamo? Quando invece l'ascoltiamo sappiamo meditarla nel silenzio del nostro cuore?
- Crediamo che la Vergine Maria sia stata assunta in cielo in anima e corpo? Se abbiamo dei dubbi quali sono?
- In questo periodo di ferie o vacanze siamo convinti che per riacquistare le forze fisiche è necessario rigenerare lo spirito che è in noi?
- La devozione alla Madonna ci viene dalla fede o piuttosto dalla tradizione popolare?

Gianna e Aldo - CPM Genova

 

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