PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Vieni, Signore, a salvarci (169)

don Remigio Menegatti  

III Domenica di Avvento (Anno A) - Gaudete (12/12/2004)

Vangelo: Mt 11,2-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 11,2-11

In quel tempo, 2Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò 3a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 4Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: 5i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. 6E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

7Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! 9Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 10Egli è colui del quale sta scritto:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero,

davanti a te egli preparerà la tua via.

11In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Is 35,1-6.8-10) è l'invito alla gioia, che Isaia rivolge agli Ebrei deportati in esilio a Babilonia. La gioia nasce dal dono di Dio che viene a liberarli, e prepara una strada per far tornare questi "riscattati". Tra essi ci sono i più poveri tra i poveri: ciechi, sordi, zoppi, che potranno finalmente vedere, sentire, saltare di gioia. Anche la natura partecipa di questa "primavera" inattesa: il deserto e la terra arida fioriscono.

Giovanni Battista, è meravigliato per il comportamento troppo generoso di Gesù, stile che non combacia con la sua visione "severa" del Messia (vedi Mt 3,1-12). Per questo manda i suoi discepoli per verificare se Gesù è veramente il Messia atteso. Gesù risponde richiamando la profezia di Isaia, aggiungendo un riferimento ai morti che risorgono e ai poveri a cui si annuncia la liberazione. Ecco che l'invito alla gioia trova la sua piena conferma e attuazione: Gesù è colui che realizza la promessa di Dio, che continua e porta a termine la sua opera di salvezza.

Salmo 145
Il Signore, è fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.

Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,

il Signore protegge lo straniero.

Egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie degli empi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion,

per ogni generazione.

Il salmo è sempre una preghiera concreta, che parla di situazioni reali, vissute dal popolo che canta a Dio la lode, manifesta il bisogno di aiuto, invoca la liberazione. Non si può parlare di Dio in maniera astratta, con concetti anche belli, ma senza un legame con la realtà.

Nel popolo di Israele, molte persone vivevano una vita difficile: per tanti il lavoro e per le condizioni economiche conseguenti rendevano la vita dura. Inoltre vi erano alcune categorie di persone ancora più "povere": coloro che vivono, o sopravvivono, sotto la soglia di povertà. Sono quelli che per condizioni fisiche non possono lavorare, o faticano a partecipare alla normale vita della comunità. Alcuni, come orfani e vedove, non avevano più l'appoggio e il sostegno dell'uomo – il padre o marito – che offriva sicurezza, protezione e assicurava uno stipendio più o meno stabile.

Nella mentalità religiosa, poi, la sofferenza fisica è avvertita sempre come conseguenza di comportamenti sbagliati: la malattia era intesa come una punizione di Dio per qualche colpa.

Dio invece, ci ricorda il salmo, si prende cura di tutti, in particolare di chi è doppiamente discriminato: con delle fatiche fisiche e con il "marchio" di peccatore.

Un commento per ragazzi

Nel nostro album di fotografie il maggior numero delle immagini ci ritrae insieme, di volta in volta, con i genitori, i fratelli, i compagni di scuola, i nonni. Il salmo è come una serie di immagini che raccontano la storia di gente concreta. Colui che appare più spesso è Dio; vicino a lui troviamo di volta in volta oppressi, affamati, prigionieri, ciechi, vedove, orfani, persone che soffrono, stranieri che sono isolati... Non è facile riconoscerli nell'immagine, perché, a dispetto della loro situazione, appaiono stranamente felici.

Sono contenti infatti per il dono ricevuto direttamente da Dio. È lui che rende giustizia a chi viene trattato male e dona il pane per sfamare chi da tanto tempo soffre per la povertà. Dio diventa nelle varie immagini padre degli orfani, sostegno delle vedove, forza dei giusti, consolatore di chi piange, compagno di chi è solo.

Dio è fedele: lui si è impegnato a dare la vera gioia a tutti i suoi figli. La salvezza raggiunge tutti gli uomini, cominciando da chi soffre e si trova in situazione di particolare necessità.

Quando noi guardiamo delle foto di qualcuno che conosciamo poco o nulla impariamo pian piano il suo volto così da riuscire a riconoscerlo quando ci succederà di trovarcelo davanti.

In quel momento allora anche noi possiamo unirci alla gioia di chi, prima di noi ha sperimentato la sua forza e la sua bontà, la tenerezza e la fedeltà di Dio.

In questo album di foto di famiglia compare anche Gesù. Lo stesso Giovanni da prima fatica a riconoscerlo, poi, aiutato dalle parole stesse del cugino, comprende il grande dono: Gesù è il volto visibile della tenerezza di Dio.

Dio non si nasconde, anzi ci manda delle "foto" perché possiamo riconoscerlo quando lo incontriamo. Per questo è importante osservarle con cura, non solo per vedere cosa fa lui, ma anche per imitare il suo stile.

Colui che rende visibile il volto di Dio è il suo Figlio, colui che è con lui da sempre e ha imparato a fare la sua volontà, colui che è entrato nella nostra storia per attuare tutte le promesse di Dio. Gesù nella sua vita ha accolto le persone, ha sanato i malati, donando speranza a poveri e a chi viveva nella tristezza e sofferenza. Infine scopriamo che per essere fratelli di Gesù, e quindi divenire veri figli di Dio, anche noi possiamo provare a imitare il suo stile. Non riusciremo a guarire ciechi e zoppi, ma siamo capaci pure noi di aiutare chi si sente solo, è triste, viene isolato, è considerato "straniero" perché ha la pelle con un colore un po' diverso dal nostro. La salvezza che Dio ci porta è anche renderci capaci di imitare lo stile di Gesù.

Un suggerimento per la preghiera

Signore tu sei un Padre buono e mandi a noi il tuo Figlio, che nelle sue parole e gesti manifesta la tua tenerezza, e fa scoprire la bellezza del tuo volto.

Ti diciamo grazie a nome di chi si sentiva lontano, solo, abbandonato, condannato alla tristezza e scopre che tu lo ami e gli offri una comunità che continui l'opera del tuo Figlio. Gli poni accanto noi che accogliamo il suo amore per imparare e per imitarlo.

Anche noi possiamo portare gioia, consolare, mostrare solidarietà, condividere le fatiche per alleviarle. Anche noi siamo tuoi figli e possiamo vivere come il tuo Figlio Gesù.

Libri di don Remigio Menegatti

 

Ricerca avanzata  (53970 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: