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TESTO Andiamo con gioia incontro al Signore (166)

don Remigio Menegatti  

I Domenica di Avvento (Anno A) (28/11/2004)

Vangelo: Mt 24,37-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 24,37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Is 2,1-5) parla del tempio del Signore che sorge sulla cima del monte Sion. Prima della conclusione della storia umana si radunano in esso tutti i popoli perché hanno riconosciuto nel Dio adorato da Israele il vero Signore, l'unico Salvatore. Hanno riconosciuto nella sua Legge il grande tesoro, cercato da tutti, tesoro che realizza il sogno di ogni uomo "di buona volontà": la pace. Per questo le lance diventano falci e spade aratri per dissodare una terra generosa.

Da qui nasce l'invito alla vigilanza, atteggiamento indispensabile per essere pronti ad accogliere il dono di Dio (Mt 24,37-44) che si realizza in Gesù, il nuovo "tempio" in cui si incontra, riconosce, ascolta e adora Dio. Lui è "maestro di verità e fonte di riconciliazione" e ci indica delle vie "di libertà e di amore" (colletta).

Salmo 121
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore».
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte, Gerusalemme!

Là salgono insieme le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge di Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i seggi del giudizio,

i seggi della casa di Davide.

Domandate pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura,

sicurezza nei tuoi baluardi.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,

chiederò per te il bene.

Abbiamo provato una gioia davvero speciale: si realizza il sogno di andare al tempio di Dio, la casa dove lui abita e lo possono incontrare tutti i suoi figli.

Finalmente siamo arrivati, ci troviamo davanti alle porte della città, porte che si aprono alla grande folla dei pellegrini. Scopriamo di essere tanti, perché molti altri, come noi hanno risposto all'invito, e accolto il dono di Dio: la sua parola che è guida per camminare con sicurezza sulle vie della vita.

Siamo venuti a dire al Signore la nostra lode, il grazie per tutti i doni che lui ci ha fatto. Siamo venuti anche a chiedere dei doni importanti: la pace per il nostro popolo, per la città santa, una città che ha in Dio e il suo vero baluardo. La Parola del Signore è più sicura delle mura che proteggono la città.

Gerusalemme, è la "città della pace"; il dono più prezioso che si può chiedere per questa città è appunto la pace.

Un commento per ragazzi

Il salmo parla anche di noi: siamo gli amici che Dio invita alla sua casa. Siamo non tanto ospiti attesi, ma solo per qualche giorno; siamo figli che vivono con lui, ascoltano le sue parole, possono chiedere e soprattutto sperimentano la gioia grande di stare in sua compagnia.

Non attendiamo uno sconosciuto, ma il dono di Dio, che è nostro Padre. Siamo famiglia, siamo insieme a tanti altri.

Una possibilità concreta per iniziare bene questo Avvento è scegliere alcuni gesti con cui sottolineare l'attesa comune: pregare in famiglia, rispondere con generosità ed entusiasmo alle richieste di chi abbiamo vicino. A cominciare dai familiari.

Il Signore invita ogni persona a far festa; la vera festa è riconoscere e accogliere la presenza di Dio in mezzo al suo popolo.

Dio non è un estraneo, che si nasconde perché non vuole farsi trovare. Lui è Padre e Madre, e abita in mezzo al suo popolo.

L'invito a cercare il Signore, ad essere vigilanti non nasce dalla paura, quasi dover mettersi in guardia per evitare la punizione di Dio.

Andare a lui, nella preghiera, nella celebrazione della domenica, nella riconciliazione, nell'offrire un aiuto a qualcuno, tutto questo è motivo di festa. È rispondere con gioia ad un invito che crea entusiasmo, che apre alla felicità, e fa iniziare una grande festa.

Non si fa festa al Signore da soli, ma sempre in compagnia degli altri. Attorno alla mensa della Parola e del Pane di vita noi scopriamo che ci sono tante altre persone, e sono anche loro invitate da Dio, perché ciascuno di loro è suo figlio.

All'inizio dell'Avvento ci prepariamo per una festa, che non è solo quella del 25 dicembre. È una festa molto più grande: incontriamo Dio, che Gesù ci ha fatto conoscere e incontrare. E scopriamo di avere un grande motivo di gioia: siamo amati! Amati da Dio. Avvento è abituarsi a una gioia più grande di quelle che proviamo di solito, abituarsi a stare con Dio, così quando lui verrà non sarà difficile riconoscerlo e correre verso di lui, senza paura. Avvento è allenarsi a uno stile che dura tutto l'anno, perché il Signore viene in mezzo a noi non tanto in una statua di Gesù Bambino; viene tra noi nelle persone, nei fatti, nei sacramenti, nella Parola che ascoltiamo, quando preghiamo, quando giochiamo, quando compiamo gesti di solidarietà.

Un suggerimento per la preghiera

Signore inizia una nuova avventura, un lungo viaggio che non mi porta a Gerusalemme. La mia meta è la tua casa, che è anche la mia casa, il mio appartamento, come pure la chiesa che di domenica si riempie di tante persone. Sono i miei fratelli che si ritrovano a far festa per attendere e incontrare uno come te, uno che ci dona la sua Parola e il Pane della vita per renderci veramente felici. Sei il maestro da seguire per arrivare alla meta della pace; quella che dura. Grazie.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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