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TESTO Commento su Marco 10,1-12

don Michele Cerutti

III domenica dopo Pentecoste (Anno B) (14/06/2015)

Vangelo: Mc 10,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,1-12

1Partito di là, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. 2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Il mare in cui oggi è immersa la famiglia è un mare in tempesta. La famiglia non deve smarrirsi ha il compito di immergersi nella grazia della famiglia di Nazareth. Quella famiglia diede ascolto a Gesù lo custodì, lo sottopose a protezione, crebbe con Lui. Quella famiglia non fu irreale.

Vivere la propria vocazione matrimoniale nella consapevolezza che la coppia matrimonialeè immagine di Dio. Quando un uomo e una donna celebrano il sacramento del matrimonio si rispecchia in essi imprimendo i linneamenti e il carattere del suo Amore.
Ingredienti importanti:

Il perdono per divenire una cosa sola.Nonostante tutta la fiducia che possiamo avere gli uni negli altri, ci sono sempre parole che feriscono, atteggiamenti in cui ci si mette davanti agli altri, situazioni in cui le suscettibilità si urtano.

È per questo che vivere insieme implica una certa croce, uno sforzo costante e un'accettazione che è un mutuo perdono di ogni giorno

Quanto è importante riscoprire come dice Papa Francesco la parola scusa.
Fratel Bianchi afferma:

Il perdono è costitutivo dellidentità del cristiano: l'indicativo di Dio (ciò che Dio ha fatto nel Figlio Gesù Cristo) diventa l'imperativo dell'uomo (ciò che il credente, come singolo e come chiesa, è chiamato a testimoniare). Non stupisce allora che le tre tappe decisive del formarsi della chiesa attestate dai Vangeli siano contrassegnate dalla remissione dei peccati. L'autorità conferita a Pietro, roccia basilare nell'edificio ecclesiale, è essenzialmente potere di perdono (Matteo 16,19); l'eucaristia, che dà forma all'intera comunità ecclesiale, è memoria efficace dell'evento in cui Cristo ha versato il suo sangue «in remissione dei peccati» (Matteo 26,28); il mandato missionario consegnato ai discepoli li abilita alla remissione dei peccati (Giovanni 20,23). Appare così come «la chiesa sia una comunità di peccatori convertiti, che vivono nella grazia del perdono, trasmettendola a loro volta ad altri» (Joseph Ratzinger). Se è vero che ritroviamo il perdono in altri ambiti religiosi e culturali, tuttavia nell'economia cristiana esso è inscindibilmente connesso allo scandalo e al paradosso della croce, all'evento pasquale. La forza e la debolezza della croce si riflettono nell'onnipotenza (tutto può essere perdonato) e nell'estrema debolezza del perdono (esso non garantisce che colui che ne ha beneficiato arrivi al pentimento, e neppure che non faccia del perdono il pretesto per continuare a compiere il male). TI perdono afferma che la relazione con l'offensore è più importante del

l'offesa da lui recata alla relazione: esso porta pertanto l'offeso ad assumere comepassato il male ingiustamente subìto, affinché questo non precluda il futuro della relazione.

L'altro ingrediente importante è l'ascolto della Parola di Dio sul modello di Pietro che afferma sulla Tua Parola getterò le reti.

Occorre mantenere vivo il legame con Dio. La preghiera è la base del legame coniugale. La preghiera dello Sposo nei confronti della Sposa e viceversa è il motore che alimenta l'amore ed evita che su questo si ponga la data di scadenza.

Ci vogliono degli accorgimenti umani con espressioni come permesso e grazie oltre a scusa come già precedentemente indicato.

Queste sono espressioni che suonano banali, ma che sono forti nella società del tutto e subito.

Allora ecco che si diventa pane spezzato l'uno per gli altri nella consapevolezza di essere fedeli fino in fondo. Quello di essere pane che si spezza è l'altro tassello fondamentale della famiglia. Pane spezzato prima di tutto per i componenti della famiglia e poi per tutti coloro che hanno bisogno.
C'è una relazione forte tra matrimonio e comunitò cristiana.
Nel matrimonio tutta la comunità cristiana è coinvolta.

Sì perché il sacramento è un grande atto di fede e di amore e tutta la Chiesa è coinvolta e c'è una corresponsabilità forte dei componenti della famiglia che richiama a essere coraggiosi.
Concordo con l'articolo di fondo del giornale la Croce.

"Se la Cirinnà (legge sull'unioni civili) dovesse diventare una legge il matrimonio non sarebbe più il riconoscimento pubblico di qualcosa che costruisce un beneficio comune - cioè essere disposti a mettere al mondo persone e a farsene carico in modo stabile fino a quando loro a loro volta non saranno in grado di provvedere a sé e alla società - ma sarebbe solo un sigillo su un sentimento. Io e mio marito siamo d'accordo (per la precisione, l'idea è sua): per i sentimenti non abbiamo bisogno dello Stato. È una cosa che ci vediamo tra noi. Più profondamente tra noi e Dio. Quel tipo di sigillo sulla nostra unione non ci interessa, anzi ci sembra un'intollerabile intromissione dello Stato nella nostra sfera privatissima".

Annacquamenti della proposta cristiana non possono essere accettati. Dialogo con tutti coloro che non riescono ad accettare per motivi diversi la nostra proposta per cercare di fare uscire le motivazioni e trovare le strade che possano portare a scelte più coraggiose, ma il modello famiglia rimane quello proposto.

 

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