TESTO Attesa operosa
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I Domenica di Avvento (Anno A) (28/11/2004)
Vangelo: Mt 24,37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
L'attesa del Salvatore non dev'essere né oblio né fuga dalla realtà presente. Neppure parlare di sonno e di pigrizia! Al contrario, siamo chiamati a un lavoro intenso affinché il futuro dell'uomo e del mondo si aprano sempre più al futuro di Dio. E in che modo?
- Con un'attitudine di assoluta lealtà. È indispensabile stare in ascolto del Signore, per sapere ciò ch'egli aspetta da noi e tenerci pronti a rispondere alla sua chiamata; per prendere coscienza dei nostri difetti, delle nostre carenze, delle miserie che sono in noi, delle tenebre che ci circondano; per non essere tentati a chiamare giorno ciò che è notte, in un mondo - come ha detto il Papa - invaso dai "fumi di satana". Domandiamo sinceramente al Signore che la sua luce brilli in noi.
- Con una disposizione alla più grande generosità. In una questione così importante qual è il nostro eterno destino, non si dovrebbe neppur parlare di abbandonarsi al sonno. "Vegliate, tenetevi pronti!" - ci raccomanda il Signore. Il tempo presente ci è dato per essere vissuto nella prospettiva del nostro incontro definitivo con Dio.
Perciò: la massima generosità nel ricercare ad ogni costo la luce di Dio, e nel bandire dalla nostra vita ogni stolta compiacenza in noi stessi, ogni egoismo che guasterebbe le nostre relazioni con i fratelli; il più generoso impegno per realizzare il piano di Dio in noi e nel mondo, anche a prezzo dei più duri sacrifici.
Purifichiamo i nostri occhi e il nostro cuore, riformiamo la nostra mentalità. Sforziamoci di conformarci allo spirito delle beatitudini proclamate dal Cristo: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.