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TESTO Lo Spirito della Verità vi guiderà alla meta

mons. Roberto Brunelli

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Pentecoste (Anno B) - Messa del Giorno (24/05/2015)

Vangelo: Gv 15,26-27; 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,26-27; 16,12-15

26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

"Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo": cominciò in quel momento la corsa della Chiesa nel tempo e nello spazio, resa possibile dal fuoco divino. Oggi si festeggia la Pentecoste, l'evento clamoroso accaduto a Gerusalemme la mattina del cinquantesimo giorno dopo la Pasqua, quando gli apostoli hanno ricevuto lo Spirito in forma sensibile. Ma non c'erano soltanto loro.

Siamo nel mese di maggio, dalla tradizione popolare dedicato alla venerazione della Madonna: piace ricordare che con gli apostoli e vari altri primi cristiani quella mattina c'era anche lei. E per lei, proprio per lei, specialmente per lei, l'incontro con lo Spirito Santo non era una novità; basti ricordare ad esempio il Vangelo secondo Matteo (1,20): "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo".

Basterebbe molto meno, per dare fondamento al posto tutto speciale che la Santa Madre di Dio occupa nella fede e nel cuore dei cristiani. Il fatto celebrato dalla festa di oggi, una delle maggiori dell'anno liturgico, è narrato dalla prima lettura della Messa (Atti degli apostoli 2,1-11).

Invece il Vangelo, composto da due brevi passi dei discorsi che l'evangelista Giovanni colloca durante l'ultima cena di Gesù, mette in evidenza che il dono dello Spirito Santo era stato preannunciato, e ne delinea alcuni caratteri.

"Verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre; egli darà testimonianza di me", ha detto Gesù agli apostoli. Anzitutto è da notare qui il riferimento alla Trinità e all'unità delle tre divine Persone: lo Spirito procede dal Padre ed è mandato dal Figlio. Padre, Figlio e Spirito Santo operano concordemente e lo fanno per il bene degli uomini: in particolare, il termine con cui è designata la terza Persona, Paràclito, significa amico, consigliere, avvocato difensore. Di lui, il divino Maestro sottolinea anche il ruolo di rivelatore della verità, ribadito poco più avanti: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità". Tutta la verità, la verità tutta intera: si intravede in queste parole il futuro della Chiesa, per quanto riguarda lo sviluppo e la definizione della fede che i cristiani professano.

Se confrontiamo la dottrina della Chiesa di oggi con quello che su Dio e sul suo Figlio fattosi uomo, avevano capito e predicavano gli apostoli, si avverte con facilità come quel primo seme da loro piantato si sia sviluppato in un albero maestoso, straordinariamente ricco di rami, di fronde e di frutti.

Lo sviluppo dell'albero è derivato da una quantità di forze, quali i concili ecumenici, gli studi dei teologi, i pronunciamenti dei papi, le intuizioni dei santi, oltre al "ben fare" di innumerevoli uomini e donne che hanno illuminato la Chiesa con le opere dell'amore.

Così appare, così è, ma il credente sa che dietro tutte queste forze sempre ha agito un'altra forza, appunto quella che guida a tutta la verità. E la crescita dell'albero non è conclusa; Dio è infinito; la Verità che è lui, altrettanto; per quanto duri questo mondo, ci sarà sempre altro da comprendere di lui.

L'importante è stare attenti a che sull'albero non si innesti qualcosa di estraneo, ma esso presenti un coerente sviluppo organico, sempre derivante da quel primo seme.

In altri termini, la Chiesa è destinata a crescere, non solo nel numero dei suoi componenti, ma anche nella comprensione del suo Signore: chi egli sia, quel che ha fatto, le conseguenze da trarne; però nella crescita deve lasciarsi guidare non dalle mode passeggere, non da interessi ben calcolati, non dalle umane opinioni, ma sempre e solo dallo Spirito.

 

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