TESTO Commento su Mt 14,22-33
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Dedicazione delle Basiliche dei Santi Pietro e Paolo (18/11/2013)
Vangelo: Mt 14,22-33

22Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
24La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Passa il Nazareno. Questo dobbiamo dire a tutti i mendicanti che stanno ai lati della strada ad aspettare luce e salvezza. A tutti coloro che quotidianamente incontriamo in treno o nella, metropolitana sprofondati nei loro pensieri, assorbiti dai loro smartphone e dai loro tablet. Al nostro antipatico collega d'ufficio, al compagno di università. Passa il Nazareno. Lo sappiamo bene: noi per primi siamo stati guariti, noi per primi siamo stati condotti a lui da qualcuno, noi per primi abbiamo avuto il coraggio di insistere quando il mondo ci invitava cortesemente a tacere. Noi per primi sappiamo quanto il Signore possa fare per restituire dignità e luce ad ogni uomo. Passa: non è immobile, non è per sempre, ma solo se sappiamo accogliere il momento. È discreto il Signore, altri ce ne hanno parlato ed ora sta a noi raccontare chi egli è e che cosa ci ha fatto. Siamo i migliori testimoni, credibili se cambiati, se coerenti, se liberi. Passa il Nazareno e continua a passare nei momenti in cui non te lo aspetti, quando pensi che non esista la luce. Passa, il Nazareno: insegniamo ai tanti ciechi ad alzare la voce, a innalzare la preghiera e la supplica verso di lui. Passa.