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TESTO Commento su Lc 24,34-35

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì fra l'Ottava di Pasqua (08/04/2015)

Vangelo: Lc 24,13-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane."
Lc 24,34-35

Come vivere questa Parola?
"Senza indugio". È la stessa espressione che l'evangelista Luca usa per i pastori, durante il racconto della nascita di Gesù. Gli angeli appaiono ai pastori che vegliano di notte e annunciano loro che è nato il Salvatore. E loro, senza indugio, vanno a Betlemme per vedere quel bambino.
Ora i due che stanno andando a Emmaus interpretano lo stesso atteggiamento. La notizia che il Salvatore è venuto fa mettere da parte ogni resistenza, timore o esitazione: non c'è notte che tenga, non ci sono distanze che fanno rimandare. Tutto si colma, tutto si supera.
L'incontro con gli undici rimasti a Gerusalemme è conferma reciproca che colui che sta apparendo è il Signore: i due di Emmaus lo hanno riconosciuto allo spezzare del pane, Simone ha ascoltato le donne testimoni del sepolcro vuoto e della voce degli angeli e andando di persona alla tomba, ha visto solo i teli, ma è bastato!
Quell'incontro di stupore, di gioia, di reciproca comunicazione all'insegna della speranza, diventa il luogo ideale per accogliere Gesù. E lui si manifesta: si rende presente tra loro e li invita a non avere davvero più paura e ricomincia a condividere con loro la quotidianità: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».

Signore, la tua resurrezione ti rende presente e operante ovunque. Ogni volta che due o tre di noi si riuniscono nel tuo nome, tu sei con noi. Grazie Signore che non ci abbandoni!

La voce di un monaco
"È Gesù, è sempre Gesù il figlio di Maria, quel Gesù il cui corpo i discepoli hanno visto e toccato (1Gv 1,1), eppure è un Gesù che ormai è in Dio, glorificato quale Signore e Dio (Gv 20,28). Il crocifisso che non solo "aveva" un corpo umano, ma "era" un corpo umano, una psiche umana, ora è interamente in Dio trasfigurato e glorificato."
Enzo Bianchi

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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