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TESTO Commento su Mt 16,13-19

Paolo Curtaz  

Santi Pietro e Paolo Apostoli (Messa della Vigilia) (29/06/2013)

Vangelo: Gv 21,15-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 21,15-19

15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Oggi la Chiesa celebra in un'unica festa Pietro e Paolo, le colonne che diedero la loro vita nell'annuncio del vangelo e che insieme morirono a Roma. Viviamo in profonda comunione e senso di gratitudine con chi ci diede il Cristo.

Pietro e Paolo, così unici, così diversi, così simili. Unici perché hanno sperimentato la vicinanza di Cristo, la sua compassione, la sua misericordia. Unici perché, consumati dall'amore, hanno vissuto la loro vita mettendo il loro carattere, le loro convinzioni, il loro limite a servizio del Regno. Affascinati e travolti da Cristo, ci hanno consegnato il suo vangelo e ci hanno indicato la via della salvezza. Così diversi fra loro, a tratti anche contrapposti. Pietro, discepolo della prima ora, irruento e generoso, ha saputo superare il suo fallimento mettendo da parte il proprio orgoglio ferito e lasciandosi plasmare. Paolo, dotto e zelante, ha saputo cambiare radicalmente le sue convinzioni mettendo tutti i suoi carismi a servizio del Regno. Nelle scelte pratiche hanno litigato con vigore, ricordandoci che la Chiesa è anche luogo di confronto, che ci si intende sull'essenziale ma si può dibattere su come viverlo all'interno delle comunità. Così simili fra loro perché scelti da Cristo. Così anche oggi, nella Chiesa, possiamo avere sensibilità diverse ma sempre l'unica esperienza interiore di Dio ci accomuna. Ricordiamocelo quando anche nella Chiesa preferiamo sottolineare le diversità!

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