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TESTO Commento su Lc 1,57-66.80

Paolo Curtaz  

Natività di S. Giovanni Battista (Messa della Vigilia) (24/06/2013)

Vangelo: Lc 1,5-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,5-17

5Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. 6Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

8Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, 9gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. 10Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. 11Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. 14Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, 15perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

Giovanni Battista è una figura di riferimento essenziale nel percorso di fede del discepolo. E la Chiesa ha sempre preso molto sul serio l'invito fatto da Gesù di considerarlo come il più grande uomo mai vissuto sulla terra. Perciò Giovanni è l'unico santo, insieme alla madre di Dio, di cui celebriamo anche la nascita in maniera solenne. Una data, quella di oggi, assolutamente convenzionale (sei mesi prima di Natale) e che è servita al cristianesimo per "battezzare" i riti pagani della mietitura. Per noi, oggi, l'occasione per riscoprire, all'interno della Chiesa, il valore della profezia; la necessità di avere sempre una tensione ideale profonda nel proporre una fede fatta anche di valori assoluti, di deserto, di radicalità, come solo Giovanni ha saputo sommamente rappresentare. Un cristianesimo accomodante, istituzionalizzato, più legato al tempio che al deserto, rischia di allontanarsi dalla tensione ideale che sempre va ricordata a chi si mette sulle tracce del Nazareno. Il Battista ricorda al nostro cristianesimo da poltrona e pantofole che la passione per Dio e per la verità può consumare e portarci al martirio. Meglio farne memoria, d'ogni tanto!

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