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TESTO Commento su Mc 16,6

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno B) (04/04/2015)

Vangelo: Mc 16,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 16,1-8

1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». 8Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.

«Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto».
Mc 16,6

Come vivere questa Parola?
Il Sabato santo è un tempo di attesa, di grande silenzio, che poi si aprirà alla gioia della Risurrezione. Negli occhi dei discepoli vi sono ancora le immagini dolorose della passione e morte di Gesù: sembra svanita ogni speranza. Ma ecco l'annuncio strepitoso: Cristo è risorto, la morte non ha avuto l'ultima parola. Al primo raggio di sole si scopre la tomba vuota!
Anche noi, figli del risorto, manifestiamo la nostra esultanza: le luci che si accendono al Sabato Santo ci richiamano la nuova creazione, la nuova creatura che noi siamo diventati con la vittoria di Cristo sulla morte. La nostra fragile speranza è sorretta dall'amore immenso di Dio

O Signore, luce del mondo, aiutami ad essere segno della fede che illumini ogni persona umana e, guidato dalla speranza nella risurrezione, accendi in me il desiderio di essere autentico testimone del tuo amore.

La voce di un grande vescovo del nostro tempo
"Noi non sappiamo, o Maria, da quale tipo di consolazione profonda sei stata sostenuta nel tuo Sabato santo. Siamo certi però che Colui che ti ha gratificata di tali doni in momenti decisivi della tua esistenza ti ha sostenuto anche in quel giorno, in continuità con tutte le grazie precedenti. La forza dello Spirito, presente in te fin dall'inizio, ti ha sorretto nel momento del buio e dell'apparente sconfitta del tuo Gesù. Tu hai ricevuto il dono di poterti fidare fino in fondo del disegno di Dio e ne hai riconosciuto nel tuo intimo la potenza e la gloria. Tu ci insegni così a credere anche nelle notti della fede, a celebrare la gloria dell'Altissimo nell'esperienza dell'abbandono, a proclamare il primato di Dio e ad amarlo nei suoi silenzi e nelle apparenti sconfitte".
Carlo Maria MARTINI, La Madonna del Sabato Santo. Lettera pastorale per l'anno 2000-2001.

D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it

 

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