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TESTO Commento su 2Re 5, 13-14

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della III settimana di Quaresima (09/03/2015)

Brano biblico: 2Re 5,1-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,24-30

24

Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

25

Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;

26

ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone.

27

C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

«Gli si avvicinarono (a Naamàn) i suoi servi e gli dissero: "Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l'avresti forse fatta? Tanto più ora che ti ha detto: "Bàgnati e sarai purificato"». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo, egli era purificato».
2Re 5, 13-14

Come vivere questa Parola?
Le due letture della Parola di Dio di oggi ruotano intorno alla figura di Naamàn il Siro, un personaggio che la prima lettura odierna si attarda a descrivere minuziosamente e che ci rassomiglia molto, per tanti versi, soprattutto nel nostro rapporto con Dio. Egli era un comandante pagano dell'esercito del re di Aram ed era un ministro autorevole e molto stimato presso la corte del suo signore. Ma quest'uomo prode era lebbroso. Riassumendo in breve i fatti della storia, alla quale allude anche Gesù nel Vangelo odierno, Naamàn si era deciso di affidarsi, tramite l'intermediazione del profeta Eliseo, all'intercessione del Dio d'Israele per essere guarito dalla sua terribile malattia.
Questo pagano non intendeva certo accampare dei diritti sul Dio d'Israele, ma anche lui aveva già stabilito dei criteri previ secondo i quali doveva avvenire il miracolo. Ma l'uomo di Dio, Eliseo, non si scomoda più di tanto, quando Naamàn giunge alla porta di casa. Egli si limita a mandare un messaggero a chiedergli di compiere un gesto semplicissimo: andare a immergersi nel fiume Giordano sette volte. Non era stato certo il massimo dell'accoglienza per un personaggio importante e autorevole che veniva da un paese lontano!
Chissà perché anche noi, nel nostro piccolo, siamo convinti che, quando Dio si manifesta nella nostra vita, lo debba fare sempre in modo eclatante e spettacolare, con un colpo di teatro! Invece, nella maggior parte delle volte è proprio dello stile di Dio operare i suoi miracoli più importanti nella quotidianità ordinaria della vita di tutti i giorni, nel silenzio e senza far rumore. Dio compie cose grandiose con mezzi molto semplici. Più che aspettarci da Dio cose straordinarie e spettacolari, dovremmo porre ogni attenzione a come ascoltiamo la sua Parola e a come metterla in pratica.

Anche la S. Messa è una cosa molto semplice e quotidiana, eppure è la meraviglia delle meraviglie, perché sull'altare si rendono presenti il Corpo e il Sangue del Sommo Sacerdote Gesù Cristo, che ci guarisce dalla lebbra dei nostri peccati.

La voce dell'unico Maestro Gesù
«Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili (=senza pretese). Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"»
Lc 17, 10.

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it

 

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