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TESTO Commento su Luca 19,1-10

padre Paul Devreux

XXXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (31/10/2004)

Vangelo: Lc 19,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 1entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Conosciamo tutti bene la storia di Zacchéo; un uomo piccolo, che decide di diventare grande tramite il potere e la ricchezza. E' interessante perché ci mette davanti i due vangeli che questa vita ci offre: quello della ricchezza e quello che propone Gesù. Zaccheo ha sperimentato tutti e due, e ha fatto la sua scelta.

Per anni Zaccheo ha perseguito la prima via. E' diventato un uomo famoso, ricco e temuto. Unico neo è che non sa chi gli è amico veramente, e quindi è solo. Se vuole vedere Gesù è perché vede che tutti desiderano stare con lui e lui accoglie tutti. E' curioso.

La chiamata di Gesù risveglia in lui la nostalgia di un'accoglienza e di un'amicizia gratuita. D'ora in poi metterà al primo posto non più il guadagno, ma l'amicizia. Per arrivarci ha avuto bisogno di Gesù e della sua mano tesa.

Abbiamo tanto parlato di fede e di preghiera. In fondo tutto nasce e va avanti grazie alla scoperta di questa mano tesa di Gesù.

Tutti i giorni la vita mi mette davanti questi due vangeli, sono alla radice di tutte le scelte che devo fare continuamente. Ogni attimo devo decidere se è meglio amare o schiacciare l'altro. Chi schiaccia vince lì per lì, ma poi rimane solo. Chi ama costruisce amicizie e crea solidarietà, ma non è sempre facile perché significa rimetterci lì per lì.

Il motore di questo secondo vangelo è Gesù; cioè colui che ha la forza di ricominciare sempre e di ristendere la mano per primo. Perciò, per chi ha capito che l'amicizia è la ricchezza più grande, è importante la preghiera e il cammino di fede; perché è in lui che ogni mattina trovo la forza di ricominciare ad amare.

 

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