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TESTO Commento su Mc 1, 10-11

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Battesimo del Signore (Anno B) (11/01/2015)

Vangelo: Mc 1,7-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,7-11

In quel tempo, Giovanni 7proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

"E subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Mc 1, 10-11

Come vivere questa Parola?
Si chiude oggi il ciclo liturgico natalizio. In questa festa del Battesimo di Gesù, gli evangelisti narrano un fatto di estrema importanza. Gesù, per trent'anni, aveva condotto un'esistenza del tutto ordinaria nell'anonimato della casa e della bottega di Giuseppe, il carpentiere di Nazareth, che la gente riteneva fosse suo padre. Ma questa è un'ora in cui l'umanità di Gesù viene investita dall'alto e portata, nel vortice dello Spirito, dentro la realtà-fuoco d'amore della Trinità Santissima. Ecco: l'uomo Gesù che esce dalle acque come tutti coloro che vi erano entrati a ricevere un battesimo di penitenza, ora diventa pienamente consapevole che Lui, e non altri, è venuto a battezzare ‘non con acqua ma con lo Spirito Santo'. La manifestazione è semplice ma profonda. Una colomba evoca la presenza dello Spirito Santo: la sua azione di solito discretissima e riservata, nella vita di chi crede veramente. E ‘una voce dal cielo': la voce del Padre riconosce in Gesù il Figlio per eccellenza, oggetto di un compiacimento che dice inesprimibile AMORE infinito nei suoi confronti. Ecco: il nostro vivere da cristiani è immerso in questa certezza: questo ineffabile AMORE del Padre per il Figlio non solo trova risposta in Lui ma avvolge anche ognuno di noi che vive il proprio battesimo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo di potermi riappropriare del mio battesimo con piena consapevolezza di questo amore senza fondo. Mi apro alla delicata azione dello Spirito e gli chiedo di rendermi cosciente d'essere figlio di Dio nel Figlio per eccellenza: Gesù. E poiché è la preghiera che mi dà di portare a livello di cuore (anzi di una ‘respirazione' esistenziale!) questa grande verità di fede, sosto ‘respirando' a lungo "Abbà, Padre!" E' il grido di Gesù e mio: "Abbà, Abbà".

Credo, Signore, che ogni tipo di fecondità naturale, nel tuo Spirito, si trasfigura e si divinizza in te. Credo, Signore, che ogni tipo di sterilità viene vinta e cancellata. Purché io accolga pienamente il tuo amore e entri nella NOVITA' dell'amore con te, ognuno che bussa al mio cuore.

La voce di un Padre della chiesa
Tutto ciò che è avvenuto in Cristo ci fa comprendere che, dopo l'immersione nell'acqua [del Battesimo], lo Spirito Santo viene su di noi dall'alto del cielo e che, adottati dalla Voce del Padre, diventiamo figli di Dio.
Sant'Ilario di Poitiers

Sr Maria Pia Giudici FMA

 

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