PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Marco 13,1-27

don Michele Cerutti

I domenica T. Avvento (Anno B) (16/11/2014)

Vangelo: Mc 13,1-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,1-27

1Mentre usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». 2Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta».

3Mentre stava sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: 4«Di’ a noi: quando accadranno queste cose e quale sarà il segno quando tutte queste cose staranno per compiersi?».

5Gesù si mise a dire loro: «Badate che nessuno v’inganni! 6Molti verranno nel mio nome, dicendo: “Sono io”, e trarranno molti in inganno. 7E quando sentirete di guerre e di rumori di guerre, non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora la fine. 8Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in diversi luoghi e vi saranno carestie: questo è l’inizio dei dolori.

9Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. 10Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. 11E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. 12Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. 13Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.

14Quando vedrete l’abominio della devastazione presente là dove non è lecito – chi legge, comprenda –, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano sui monti, 15chi si trova sulla terrazza non scenda e non entri a prendere qualcosa nella sua casa, 16e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 17In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!

18Pregate che ciò non accada d’inverno; 19perché quelli saranno giorni di tribolazione, quale non vi è mai stata dall’inizio della creazione, fatta da Dio, fino ad ora, e mai più vi sarà. 20E se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma, grazie agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni.

21Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui; ecco, è là”, voi non credeteci; 22perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. 23Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto.

24In quei giorni, dopo quella tribolazione,

il sole si oscurerà,

la luna non darà più la sua luce,

25le stelle cadranno dal cielo

e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

26Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

Un nuovo anno liturgico si apre davanti a noi. La scorsa settimana, a conclusione di un ciclo liturgico con la solennità di Cristo Re, ho invitato a cercare e trovare i motivi di gratitudine da elevare al Signore anche in mezzo al dolore e alla sofferenza, scoprendo l'amore che sempre Dio riversa su di noi e, nel contempo, a trovare qualche obiettivo da realizzare nel nuovo anno.

L'inizio di un nuovo periodo porta gioia e trepidazione allo stesso tempo e questi sentimenti altalenanti ci fanno incedere nel cammino con passi svelti ma che possono essere affannosi. Gli obiettivi che ci siamo fissati in questo anno li vorremmo realizzare tutti e subito. Ogni cammino ci chiede di essere ben attrezzati e ci chiede ancor prima di conoscere questi attrezzi.

In questo cammino di Avvento che apre l'anno liturgico siamo invitati a rimanere nell'atteggiamento di una attesa: quella di un Re che vuole entrare nella nostra storia con la discrezione che gli appartiene. Cristo chiede al nostro cuore un piccolo posto. Per preparare il posto che serve al nostro Re dobbiamo mettere ordine. Le madri di famiglia sanno ciò che necessita per sistemare degli ambienti e sanno che ciò non è sempre immediato.

In questo tempo di attesa è importante confessare i nostri peccati. Riconciliarci con Dio: ecco il primo passo a cui siamo chiamati in questo periodo di inizio dell'anno liturgico.

"Io non mi confesso, perché non ho nulla da dire al Confessore". "Io non ho peccati, perché non ammazzo, non rubo e non faccio male a nessuno". La Parola di Dio ci dice: "Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. E se diciamo che non abbiamo peccato facciamo di Gesù un bugiardo e la sua parola non è in noi" (1 Gv 1, 8-10).

Penso ai Santi e penso ad esempio a Padre Pio, questo Santo che è entrato molto nella devozione popolare:

é stato un grandissimo uomo, che ha portato sul suo corpo per ben 50 anni le stimmate di Gesù. Ebbene egli si confessava ogni giorno! Tu pensi forse di essere più santo di lui, dato che non ti confessi mai?

É il Sangue di Cristo che lava le anime! É necessario accostarsi alla Santa Confessione, cioè a Dio, con rispetto, con preparazione, con umiltà.

Dio disse a Mosè presso il roveto ardente: "Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo dove tu stai, è una terra santa!" (Es 3,5). Fare l'esame di coscienza significa ricercare diligentemente i peccati commessi dopo l'ultima confessione fatta bene. Questa ricerca deve essere fatta evitando ogni fretta e mancanza di attenzione. Il dolore dei peccati consiste nel provare grande dolore per le colpe commesse. Il dolore è perfetto se uno sente che ha offeso il Padre che ci ama infinitamente; è imperfetto se nasce dalla paura dei castighi e dell'Inferno. É necessario avere dolore di tutti i peccati, sia di quelli mortali (detti così perché dànno la morte all'anima) sia di quelli veniali (i peccati meno gravi). Molti credono che il dolore si riduce nella breve e veloce recita dell'atto di dolore. Vi sono stati Santi del confessionale che piangevano con singhiozzi quando un penitente non provava pentimento.
Al pentimento si unisce il proponimento.

Il proponimento è la volontà decisa a non fare più peccati. Non basta avere una volontà generica di correggersi, ma bisogna essere disposti ad usare tutti i mezzi per evitare i peccati. San Domenico Savio diceva: "Preferisco morire, anziché commettere un solo peccato!". Siamo obbligati a fuggire le occasioni di peccato perché "chi ama il pericolo, in esso perirà" (Sir 3,25).

Occorre dire al sacerdote i peccati commessi per averne l'assoluzione. Alcuni dicono che si confessano a Dio direttamente, ma sbagliano perché Gesù non ha mai detto di fare così. Ha dato invece agli Apostoli ed ai loro successori il potere divino di perdonare i peccati dicendo: "A chi voi perdonerete i peccati, saranno perdonati: a chi non li perdonerete non saranno perdonati" (Gv 20, 21-23).

I Vangeli in questo inizio di anno liturgico possono sembrare catastrofisti e possono incutere delle paure che sono, tuttavia, paure sane.

Serve questo sano timore proprio per cercare di riflettere bene sul nostro rapporto con Dio non in una dimensione di paura per cui ci aggrappiamo al Signore solo perché abbiamo paura del nemico, ma perché comprendendo bene l'amore che Lui riversa su di noi non possiamo essere pronti che a dare risposte generose.

La Parola di Dio ci chiede di guardare la storia con occhi pieni di speranza perché anche nello scenario apocalittico che si prospetta in queste righe Cristo entra nella nostra storia per scrivere dritto.

Quindi è un chiaro monito anche nella nostra vita che non sta vivendo le realtà ultime del mondo, ma vive tempi che possono sembrare oscuri. Cristo entra nella nostra storia perché non ci lascia mai da soli.

Pensiamo quante volte nella nostra vita ci sembrava che tutto fosse perso e Gesù invece si è messo a camminare e a farsi nostro stretto compagno di viaggio e con la sua presenza ci ha illuminato.

Siamo stati anche noi molte volte come i discepoli di Emmaus chiusi su noi stessi nei nostri orizzonti limitati, ma ogni volta che Gesù si è avvicinato a noi gli orizzonti si sono aperti.

C'è chi ha perso lavoro, c'è chi è assillato da tanti problemi economici, c'è chi ha la salute precaria.

E' questo il tempo per innalzare lo sguardo con speranza ed invocare la presenza di Gesù nella nostra vita.

Compagna di questo cammino iniziale è la Vergine Maria che contempleremo come Immacolata e come Madre di Dio.

Il Rosario diventa una preghiera fondamentale per camminare con passo giusto in queste settimane.

"Il Rosario è preghiera orientata per sua natura alla pace", scrive Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica sul Rosario del 2002, "anche per i frutti di carità che produce", tra cui il "desiderio di accogliere, difendere e promuovere la vita, facendosi carico della sofferenza dei bambini in tutte le parti del mondo"; di "testimoniare le beatitudini nella vita di ogni giorno"; di "farsi ‘cirenei' in ogni fratello affranto dal dolore o schiacciato dalla disperazione". Di diventare, in una parola, "costruttori della pace nel mondo" e di "sperare che, anche oggi, una ‘battaglia' tanto difficile come quella della pace possa essere vinta".

Altro versante critico del nostro tempo, per il quale Giovanni Paolo II ha chiesto un supplemento di

impegno, è quello della famiglia. Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga pastorale della famiglia, può costituire, secondo il Papa, un'ottima occasione per:

- alimentare la preghiera familiare tanto importante anche oggi;

- affidare alla preghiera del Rosario, l'itinerario di crescita dei figli;

- aiutare i genitori a colmare la distanza culturale tra le generazioni;
- riscoprire il valore del silenzio;

- favorire lo stare insieme, e il comunicare nella preghiera, fra i vari membri della famiglia.

Riscopriamola questa preghiera semplice, ma feconda di grazie.

 

Ricerca avanzata  (54158 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: