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TESTO Commento su Matteo 22,34-40

Omelie.org (bambini)  

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (26/10/2014)

Vangelo: Mt 22,34-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 34i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

In quest'ultima domenica di ottobre, questo tempo "ordinario" ci accompagna e ci aiuta a riflettere su quello che abbiamo e di cui qualche volta non ci rendiamo conto.

Gesù ci dice: "Ama il prossimo tuo come te stesso", sembra una cosa semplice, sembra facile aver cura e dedicare tempo ed energie per se stessi. Ma siamo sicuri che Gesù voglia dirci solo questo? Se ci soffermiamo un pochino prima, tra le righe, Gesù ci dice chi davvero fa il primo passo in questo senso. Chi è? Ma proprio Lui!

Ci ricorda di amare con tutto noi stessi Colui che ci Ama per primi di un amore talmente grande che non vede ostacoli.

Strano come percorso, vero? Quasi un compito senza sforzo iniziale, perché il primo passo non siamo noi a farlo. Noi diremmo che non è possibile, ma se ci pensiamo bene... Come può una piantina dare frutto, se non è annaffiata?

E il nostro cuore è proprio così, una piantina pronta a dar frutto; e l'acqua, la forza per farlo, ce la dà proprio Gesù. Perché non ci chiede di fare cose sopra le nostre forze.

Mentre riflettevo su questo Vangelo, mi è venuto in mente un film che in questi giorni faccio vedere ai miei alunni a scuola: " L'Era Glaciale".

In particolare mi fa pensare a Diego, la tigre, che inizialmente diffidente e poco incline all'affetto (perché ha vissuto in branco che lo voleva con sé solo per sfruttarlo); stando con i suoi nuovi compagni di viaggio (un bradipo ed un mammut), si sente accolto e amato per quello che è, ma soprattutto sente che questo affetto sincero e senza interesse, è concreto, e i suoi compagni sono perfino disposti a dare la vita per lui (Manny il mammut, gli salverà la vita, rischiando la sua).

E' questo che riempie il cuore a Diego, che gli dona il coraggio di fidarsi ed essere ugualmente sincero e di rischiare lui per primo, la sua vita per salvare quella dei suoi amici.

Se ci pensiamo bene non è poi tanto diverso da quello che Gesù ha fatto per noi.

Allora quello che chiede il Vangelo, non è di ubbidire ad una delle tante regole che possiamo avere nella nostra vita, sennò Dio ci punisce, ma di aprire il nostro cuore a Dio che ci ama nel modo più vero e più grande che può esserci, così ci vogliamo bene e riusciamo a dare amare a chi ci è vicino, persino a chi sembra non volerlo il nostro affetto.

L'amore di Dio è quell'acqua che ci dona la forza di dare frutto, quella carica che fa in modo che la batteria del nostro cuore non si scarichi mai.

Commento a cura di Elisa Ferrini

 

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