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TESTO Commento su Ef 3,8-9. 11-12

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (22/10/2014)

Brano biblico: Ef 3,2-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"A me, che sono l'ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell'universo, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui".
Ef 3,8-9. 11-12

Come vivere questa Parola?
S. Paolo, nella sua umiltà, non esita a dichiararsi "l'infimo tra tutti i santi", cioè l'ultimo tra tutti quelli che vogliono camminare in Cristo Gesù secondo i dettami del Vangelo. Eppure, poiché umiltà è verità, egli non nasconde di aver ricevuto l'inestimabile grazia di conoscere e rivelare a tutti, (anche a noi oggi!) le meraviglie del disegno di Dio. Esso è un tale amore da salvare tutti quelli che, liberamente, aderiscono a Dio.
Ma come avviene questo procedimento di salvezza? Paolo fa coincidere appunto il disegno di Dio, quello per cui "ha talmente amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito", con il coraggio (che ci è donato) di "avvicinarci a Lui in piena fiducia". La ragione di questa piena fiducia? La passione, morte e risurrezione di Gesù, il suo ‘raccontarsi' a noi nel Vangelo, rivelandoci l'amore del Padre e quindi la modalità di questo nostro "coraggio" di "piena fiducia".
Sarà bene che prenda coscienza di una cosa importante. Specie oggi c'è chi ritiene lontano, inaccessibile Dio: quasi non ci fosse. C'è anche però chi ne banalizza il mistero con pratiche di magia, di superstizione e fanatismo. Come se l'infinita grandezza di Dio potesse venire precettata dagli uomini. No, non è così! Tuttavia io ho ancora da imparare che proprio per il suo avermi amato con tutto il darsi in croce del Figlio Gesù, posso avere il coraggio di contattarlo. Non si tratta solo di rispetto e devozione, ma di piena fiducia. E' questa fiducia la ragione della mia serenità di fondo, dentro i miei giorni? Chiedo, in preghiera, che sia così.
Signore, donami un cuore fiducioso in Te.
La voce del fondatore della Comunità Monastica Ecumenica di Taizè
«Dio può solo dare il suo amore», scriveva nel VII secolo un teologo, Sant'Isacco di Ninive. E il suo amore ci rende la fede accessibile. Ma che cos'è la fede? La fede è un'umile realtà, un'umilissima fiducia in Dio. Se la fede diventasse pretesa spirituale, non porterebbe da nessuna parte. Allora capiamo l'intuizione di Sant'Agostino: «Se hai il semplice desiderio di conoscere Dio, hai già la fede».
Frère Roger di Taizé
Sr Maria Pia Giudici

 

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