TESTO Tutti discepoli, tutti Missionari

Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita, cioè la parola del Signore.

Nelle letture bibliche viene presentato un re pagano, anche lui può diventare per Dio uno strumento di liberazione d esecutore della sua volontà. Nel vangelo abbiamo la celebre frase di Gesù: "date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio". Al di là del dovere delle tasse, la prospettiva di Gesù è molto ampia.

Si tratta di vivere nel mondo senza essere del mondo; si tratta di servire e custodire il creato; si tratta di vivere pienamente da cittadini del cielo e cittadini della terra, responsabili, attenti, impegnati; si tratta di cercare e vivere la giustizia e la carità, di volere e di costruire la pace; si tratta affrontare la vita sociale con consapevolezza e responsabilità. In questo ci è di aiuto la dottrina sociale della Chiesa, che sostiene con fondatezza la reale evangelizzazione delle mondo e delle sue realtà umane.

Nel nostro Sinodo stiamo affrontando anche il tema della vita sociale, che intendiamo come nostra presenza attiva cominciando dalle piccole cose fino alle dimensioni della nostra società locale, nazionale, mondiale. Sottolineiamo soprattutto la dignità e il rispetto di ogni vita, la giustizia, la pace, il lavoro, la lotta contro la povertà e la fame, la libertà religiosa, fondamento di ogni libertà. Il cristiano cittadino attivo e responsabile del mondo con la luce e la forza della parola del Signore. Verso la società e il mondo intero il nostro amore, il nostro servizio, la nostra evangelizzazione.

Oggi abbiamo un pensiero particolare per i Missionari, che si mettono con profondità a servizio di Dio e degli uomini e che sono per noi modelli di quella vocazione che è di tutti: come scrive papa Francesco: "Tutti discepoli, tutti Missionari".

"I missionari sono coloro che, docili allo Spirito Santo, hanno il coraggio di vivere il Vangelo. Anche questo Vangelo che abbiamo appena ascoltato: «Andate ai crocicchi delle strade» - dice il re ai suoi servi (Mt 22,9). E i servi uscirono e radunarono tutti quelli che trovarono, «cattivi e buoni», per portarli al banchetto di nozze del re (cfr v. 10).

I missionari hanno accolto questa chiamata: sono usciti a chiamare tutti, agli incroci del mondo; e così hanno fatto tanto bene alla Chiesa, perché se la Chiesa si ferma e si chiude si ammala, si può corrompere, sia con i peccati sia con la falsa scienza separata da Dio, che è il secolarismo mondano.

I missionari hanno rivolto lo sguardo a Cristo crocifisso, hanno accolto la sua grazia e non l'hanno tenuta per sé. Come san Paolo, si sono fatti tutto a tutti; hanno saputo vivere nella povertà e nell'abbondanza, nella sazietà e nella fame; tutto potevano in Colui che dava loro la forza (cfr Fil 4,12-13). Con questa forza di Dio hanno avuto il coraggio di "uscire" per le strade del mondo con la fiducia nel Signore che chiama. Così è la vita di un missionario e di una missionaria... per finire poi lontano da casa, dalla propria patria; tante volte uccisi, assassinati! Come è accaduto in questi giorni per tanti fratelli e sorelle nostri.

La missione evangelizzatrice della Chiesa è essenzialmente annuncio dell'amore, della misericordia e del perdono di Dio, rivelati agli uomini mediante la vita, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. I missionari hanno servito la Missione della Chiesa, spezzando ai più piccoli e ai più lontani il pane della Parola e portando a tutti il dono dell'inesauribile amore, che sgorga dal cuore stesso del Salvatore." (p. Francesco 12.10.2014)