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TESTO Commento su Mt 21, 31

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (28/09/2014)

Vangelo: Mt 21,28-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: 28«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.

"In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio".
Mt 21, 31

Come vivere questa Parola?
C'è un modo presuntuoso di rappresentarsi Dio... quello "praticamente ateo", per cui non lo si nega, anzi...lo si presuppone, ma ci si sente autorizzati a cosificarlo, così da giudicarlo, rimproverarlo, prevederlo, ingannarlo. In altre parole, non considerarlo Dio.
Nella liturgia di oggi sono diverse le espressioni che ci svelano questo posizionamento di fronte a Dio: Ezechiele profeta riporta quello che alcuni dicono: Non è retto il modo di agire del Signore!; un vero e proprio giudizio che si trasforma in esplicito rimprovero e sembra nascondere l'idea che Dio non abbia capito tutto! Dio non è più mistero, ma prevedibilmente errore!
Nel vangelo, Gesù restituisce plasticamente questo atteggiamento con la parabola dei due figli: uno più schietto, onesto e forse ingenuo... che si oppone subito alla richiesta del padre con un no istintivo. Ma la forza di quell'opposizione mette a nudo anche la sua incertezza e mette in moto una ricerca. L'esito è un ritorno. Come quello del figliol prodigo, come il ritorno antico del popolo a Dio dopo il deserto, dopo l'esilio. Il no sembra così diventare motivo di esplorazione, di approfondimento di quella relazione e l'opposizione diventa incontro e costruzione comune.
L'altro figlio diplomaticamente dice subito sì... ma quel suo aver esorcizzato ogni forma di opposizione, lo ha reso immobile nel presumere di avere i criteri esatti per dare forma alla sua vita. Dunque, dice sì, ma poi agisce come no, senza ripensamenti. Dio, il Padre è uno sciocco da ingannare ed evitare, con rispetto! Ecco il modo praticamente ateo di pensare Dio.
E quanto questo modo di pensare Dio è diffuso, soprattutto tra chi si dice "religioso"!
Il commento di Gesù è laconico: In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.

Signore, le tue parole mettano a nudo le nostre presunzioni davanti a te. Che tu, il Padre e lo Spirito siate sempre il mistero che accende la nostra vita e la spinge a cercare, a non sentirsi arrivati, giusti, confermati in eterno
La voce di papa Francesco
"Il posto privilegiato dell'incontro con Gesù Cristo - ricorda il Papa - sono i propri peccati". Sembra una "eresia questa - osserva - ma lo diceva anche San Paolo" che si vantava di due cose soltanto: dei suoi peccati e di Cristo Risorto che lo ha salvato: "E per questo riconoscere i propri peccati, riconoscere la nostra miseria, riconoscere quello che noi siamo e quello che noi siamo capaci di fare o abbiamo fatto è proprio la porta che si apre alla carezza di Gesù, al perdono di Gesù, alla Parola di Gesù ‘Vai in pace, la tua fede ti salva!', perché sei stato coraggioso, sei stata coraggiosa ad aprire il tuo cuore a Colui che soltanto può salvarti".
dall'omelia a casa Santa Marta, 18/09/2014

Sr Silvia Biglietti FMA silviabiglietti@libero.it

 

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