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TESTO Commento su Matteo 18,15-20

Omelie.org (bambini)  

XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (07/09/2014)

Vangelo: Mt 18,15-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.

19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Con il mese di Settembre riprendono tutte le attività dopo la pausa estiva. Forse c'è un po' di nostalgia per le vacanze finite ma io penso che in tutti, proprio in tutti, ci sia il desiderio di incontrare i compagni e tutti quegli amici che in estate non abbiamo visto perché andati in vacanza in posti diversi. Incontrarsi è gioia, si parla, si racconta ciò che abbiamo vissuto in questo tempo, le cose che abbiamo visto, quelle che abbiamo capito... Vi accorgerete di trovare un po' diversi i vostri compagni, un po' cambiati, e sono certa che anche loro avranno la stessa impressione nei vostri riguardi perché il tempo cambia e ci cambia. Cambiamo nel fisico e penso che ve ne accorgete anche voi indossando una maglietta che adesso vi va un po' stretta o un po' corta... Si cresce però anche nel modo di pensare, nel modo di volere bene, nella generosità. Si cresce però anche nella fede perché, se la fede non cresce con noi, rimane piccola e non ci va più bene proprio come la maglietta che diventa un po' troppo stretta o un po' troppo corta...

La fede deve crescere con noi, insieme a noi, ma per fare questo bisogna sostenerla. Come?

Abbiamo due possibilità: la prima è quella di "sapere", di "conoscere", di "imparare", di "studiare" non solo Gesù, la sua vita, la sua Parola, ma di imparare a praticarla cioè a viverla, cioè a realizzarla nella nostra vita: essere cristiani, credere in Gesù vuol dire vivere come lui ci dice.

L'altra cosa che dobbiamo fare è celebrare la nostra fede. Per fare questo abbiamo un appuntamento che si svolge tutte le domeniche. In questo giorno di festa, convocati, dal Signore, ci raduniamo per dirgli non solo personalmente, ma come comunità di credenti, il nostro grazie per il dono di Gesù, suo figlio che per amore nostro ha dato tutto se stesso per noi.

Noi che crediamo in Gesù, facciamo parte di una comunità che chiamiamo Chiesa. La chiesa non è semplicemente un luogo, un edificio, la vera chiesa è la comunità dei credenti. Vi siete domandati cosa significa il termine Chiesa? In greco si dice "Ecclesìa" che significa: "popolo di chiamati". Proprio così. Dio ogni domenica ci chiama, vuole stare con noi per dirci il suo amore e per chiederci di essere segno del suo amore nel mondo.

Un conto è dire un semplice grazie da soli, un altro conto è dirlo in modo solenne e tutti insieme come comunità di credenti. Nella messa, non soltanto diciamo Grazie a Dio per i suoi benefici ma, come comunità, veniamo nutriti dalla sua Parola che orienta i nostri passi, il nostro modo di vivere e di comportarci durante la settimana.

Oggi ad esempio il vangelo di Matteo ci propone un brano davvero interessante, perché ci parla di come bisogna vivere nella comunità.

Il vangelo di oggi dà proprio delle indicazioni che ci aiutano a vivere all'interno di questa comunità di credenti. Pensate un po'... anche nella vostra famiglia ci sono delle regole, magari non sono scritte, però tutti i componenti della famiglia le devono rispettare perché da questo dipende il vivere bene insieme. Così Gesù dà dei consigli a noi comunità Chiesa, dà delle indicazioni per aiutarci a vivere bene non solo nei momenti gioiosi ma soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto.

Oggi ne ascoltiamo alcuni. Il primo ci dice come dobbiamo comportarci se qualcuno ci fa un torto... Purtroppo succede e succede anche un po' spesso.

Sentite bene cosa dice Gesù. Egli afferma che è la persona che è stata offesa che deve andare verso colui che l'ha offeso, deve parlare con lui perché chi offende spesso non ha il coraggio di chiedere scusa, di chiedere perdono, e questa cosa va fatta tra te e lui senza farla sapere a tutti. Che ne dite? È un po' come andare contro corrente no?

Se tu vedi però che questa persona non ti ascolta, puoi prendere con te altre due persone: sono i saggi della comunità. Per esempio, nella famiglia sono i genitori, nella famiglia-chiesa sono i sacerdoti o i catechisti... Sono rappresentanti della comunità dei credenti e con loro puoi parlare insieme all'amico che ti ha offeso. Potrebbe esserci il caso che questa persona non ascolti neppure loro, allora Gesù dice: questa persona sia per te come il pagano e il pubblicano. Cosa significa? Significa che questa persona tu la devi amare ugualmente, le devi volere bene, ma sai che non puoi aspettarti da lui di essere riamato. Se vi ricordate, Gesù in un passo dice: "Se voi amate solo quelli che vi amano quale merito avete? Non fanno così anche i pubblicani e i farisei?". Noi mostriamo di essere credenti in Cristo proprio perché impariamo a volere bene anche a coloro che non ce ne vogliono. Non è facile, ma vi assicuro che è possibile. Bisogna ogni giorno esercitarci un po'.

Un'altra cosa che Gesù dice è: "Se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro". Questo essere d'accordo non è semplicemente uno stare insieme ma è un essere in sintonia. Cos'è la sintonia è quella cosa che c'è in una orchestra dove ognuno suona il proprio strumento ma tutti suonano la stessa musica in modo armonioso. Se c'è questa armonia, sinfonia di amore, il Padre ascolterà la loro preghiera e concederà loro quanto richiesto. È una cosa bellissima. Il nostro impegno per vivere bene nella comunità è quello di vivere e di impegnarci ad amare tutti senza distinzione. Ma non basta: occorre imparare ad amare anche quando sappiamo di non avere una risposta di amore dall'altra parte.

Questo modo di fare è il tipico atteggiamento del vero credente in Gesù.

Commento a cura di Sr.Piera Cori

 

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