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TESTO Commento su Rm 11,33-36

Monastero Domenicano Matris Domini  

XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (24/08/2014)

Brano biblico: Rm 11,33-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 16,13-20

In quel tempo, 13Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Collocazione del brano
Termina oggi la nostra lettura della sezione 9-11, i capitoli in cui Paolo parlava della sorte di Israele nel piano della salvezza. Proprio l'atteggiamento di Dio nei confronti del popolo eletto, ribelle e ostinato nel non accogliere la rivelazione in Gesù Cristo, svela nuovi aspetti straordinari e sorprendenti della realtà di Dio. Paolo stesso si stupisce di ciò ed ed erompe in un inno di lode.
Lectio
33 O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
Gli aspetti fondamentali del piano di salvezza del Signore sono profondi, non si finisce mai di conoscerli nelle loro sfaccettature più nascoste. Tali aspetti sono: la ricchezza, cioè le inesauribili risorse di grazia; la sophia, cioè la sapiente progettazione; la conoscenza, cioè una dinamica di elezione gratuita. Ciò che fa il Signore non si può conoscere fino in fondo. I suoi giudizi va inteso qui nel senso di gesti della sua giustizia salvifica. Il Signore è giusto e ci rende giusti.
34 Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? 35 O chi gli ha dato qualcosa per primo così da averne il contraccambio?
Paolo per rafforzare le sue affermazioni ricorre a delle citazioni bibliche, unendo Is 40,13 e Gb 15,8. Si tratta di interrogativi retorici a cui la risposta è ovviamente negativa.
36 Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.
Paolo termina il suo inno di lode ricordando che il Signore è al principio di tutte le cose. Proprio in forza della sua potenza creatrice Egli sostiene l'universo e guida la storia. L'uomo non può far altro che lodarlo e dargli gloria.

Meditiamo
- Mi sono mai stupito davanti all'opera del Signore, nel creato e nella vita di qualche persona?
- Ho mai pensato che il Signore avrebbe dovuto fare secondo i miei consigli?
- In cosa si esprime l'essere di tutte le cose da lui e per lui?

 

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