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TESTO Commento su 1Cor 15,54b-57

Monastero Domenicano Matris Domini  

Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa della Vigilia) (15/08/2014)

Brano biblico: 1Cor 15,54b-57 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,27-28

27Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». 28Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Collocazione del brano
Tra le celebrazioni dei santi, tre solennità prevedono una celebrazione nella vigilia: la natività di san Giovanni Battista, la solennità dei santi Pietro e Paolo e l'Assunzione al cielo della Beata Vergine Maria. Si tratta di alcuni santi che hanno giocato un ruolo speciale all'interno dell'opera della salvezza realizzata da Gesù Cristo. Ecco perché ci vengono dati degli strumenti per meditare meglio sulla loro esperienza di fede e di vita.
La seconda lettura di questa vigilia, come anche quella della messa del giorno, è tratta dalla prima lettera ai Corinti di san Paolo apostolo. Davanti ai Corinti che pensavano di vivere già da risorti, l'apostolo ricorda che ci aspetta una risurrezione futura, alla fine dei tempi. Al termine delle sue argomentazioni erompe in un inno di vittoria e di ringraziamento a Dio, la nostra seconda lettura.
Lectio
Fratelli,54 quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: «La morte è stata inghiottita nella vittoria. 55 Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?»
Paolo nel brano precedente aveva cercato di spiegare come sarebbe avvenuta la risurrezione dai morti. Il corpo come un seme sarebbe stato seppellito nella terra e sarebbe risorto nella gloria e nell'incorruttibilità. Quando ciò avverrà, si avvereranno le parole della Scrittura. In questa citazione egli riprende molto liberamente Is 25,8 e Os 13,14. La fine della morte viene annunciata anche in Ap 20,14.
56 Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge.
Segue una riflessione sullo stretto rapporto esistente tra legge, peccato e morte, che sarà al centro delle lettere ai Galati e ai Romani. La legge divina, in quanto si rivolge agli uomini ribelli, provoca la loro disobbedienza e li affonda sempre più nel rifiuto. Viene così utilizzata dalla potenza del peccato che così diventa operante in noi portandoci alla morte ultima, alla perdizione. Il circolo vizioso tra legge e peccato porta dunque alla morte. E' un paradosso che un ebreo giunga ad affermare queste cose!
57 Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
Paolo ringrazia dunque il Signore che grazie alla morte e alla risurrezione di Gesù, primizia di coloro che sono morti, ci dona la vittoria sulla morte.

Meditiamo
- Credo nella risurrezione dei corpi?
- Ho anche io sentito qualche volta la Legge, i comandamenti, come strumenti di morte e non di vita? In che senso?
- Come posso partecipare alla vittoria di Cristo sul male e sulla morte?

 

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