PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Fermiamoci in silenzio per cercare e attuare il Signore

padre Gian Franco Scarpitta  

XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (10/08/2014)

Vangelo: Mt 14,22-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 14,22-33

[Dopo che la folla ebbe mangiato], 22subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.

24La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Nell'esperienza di Elia presso il monte, Dio è presente nel mormorio di un vento leggero. Su invito dello stesso Signore si era fermato sul monte e aveva trascorso la notte in una caverna e adesso percepisce il Signore in un alitare sottile che si differenzia molto dall'impetuosità dei fenomeni precedenti quali fuoco e terremoto. Non erano serviti quelli a rilevare la presenza del Signore mentre il profeta, per suo ordine, si era fermato così come è stato determinante il mormorio del vento che suscita attenzione in Elia che si copre il volto e percepisce la presenza silente eppure eloquente del Signore che dapprima lo aveva chiamato a determinate missioni profetiche. Anche l'esperienza di Sant'Antonio Abate, iniziatore del monachesimo in Oriente, di San Benedetto in Occidente e di altri uomini di raccoglimento e intimità come San Francesco di Paola rivelano quanto sia necessario fare esperienza di Dio nella solitudine e nel silenzio per essere poi di Questi portatori nella vita sociale e ministeriale apostolica. Come affermava anche Pascal, la vera ragione dei problemi dell'uomo di tutti i tempi è l'incapacità di sapersene stare raccolto in una stanza e fin quando non si sarà capaci di personale interiorizzazione non si sarà mai in grado di adeguata socializzazione.

Incontrare Dio nella solitudine e nell'intimità, cercarlo e trovarlo nella pienezza della natura incontaminata o nel deserto dei luoghi ritirati e riluttanti al frastuono mondano è quanto più consigliabile per tutti, specialmente in questi tempi di ferie e di sollievo. E' un ricorso molto utile ed edificante, che se trascorso secondo giusti criteri può ottenere che torniamo alle nostre lotte quotidiane animati da un rinnovato spirito di fortezza e di ottimismo.

La presenza di Dio è certa; Dio si fa trovare tutte le volte che lo cerchiamo, ma in determinati casi è esaltante poterlo cercare per vivere prolungati raccoglimenti con lui che senza dubbio non vanno scelti alla maniera di una fuga dalle difficoltà o di un rifugio dalle lotte consuete, e tuttavia ritemprano in vista delle lotte stesse.

La conoscenza approfondita di Dio determina soprattutto che si lasci spazio esclusivamente a Lui anche nelle abituali dimensioni del nostro vissuto, che si coltivi in lui la fiducia e la speranza anche laddove la presenza del Signore sembri una cosa futile e astratta o addirittura abbiamo l'impressione di essere stati dimenticati da Dio; vivere la comunione con Dio vuol dire rinunciare alle impostazioni di pensiero semplicemente umane ma lontane dal progetto divino di comunione e di salvezza dell'uomo e la lacuna di Pietro consiste espressamente proprio in questo: nel nutrire amore nei confronti del

Pietro è sempre stato avvezzo ad un amore sincero verso il Signore ma che non è sufficiente per la piena immedesimazione nella vita in Lui; ad un sentire di amicizia senza dubbio franca e spontanea accompagnata da comuni atti di rispetto e di riverenza che tuttavia soccombe alle difficoltà reali in cui (davvero) l'amicizia si mostra consolidata poiché definita nei limiti della sola filantropia ma che manca del rapporto di fiducia e di abbandono voluti dalla fede nel Figlio di Dio. Pietro dovrebbe insomma lasciare fare al suo Signore, consentire che Egli stesso prenda l'iniziativa di salvarlo, concedersi al suo amore gratuito e infinito senza porre obiezioni.

E del resto l'episodio di cui alla pagina odierna è un seguito di un altro relativo alla moltiplicazione dei pani: quest'ultimo episodio aveva edotto gli apostoli, compreso Pietro, sul vero pane vivo disceso dal cielo che è il loro maestro e su come Egli sia capace di manifestarsi nelle cose semplici e immediate quali un pezzo di pane e per estensione nella semplicità della vita quotidiana.

L'ascolto della Parola annunciata e la riscoperta delle presenza di Dio nelle ordinari età semplici e immediate della nostra vita, esse sole comportano che noi aderiamo al suo messaggio di amore e di salvezza per cui reagiamo con fede assoluta e disinvolta e pertanto instaurare il nostro rapporto con il Signore ci eviterà di incappare nell'errore pretestuoso di Pietro che pretende di camminare nelle acque.

La manifestazione di Gesù in quest'ultimo caso, a differenza che in Elia è straordinaria e tuttavia ordinario ed esplicito dovrebbe essere il concorso della fede senza riserve nel Signore della gloria a cui nulla è interdetto.

 

Ricerca avanzata  (53701 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: