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TESTO Commento su Lc 10,1-9

Monastero Domenicano Matris Domini  

S. Domenico (08/08/2014)

Vangelo: Lc 10,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,13-16

13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

Collocazione del brano
Poiché san Domenico ha fondato un ordine dedicato principalmente alla predicazione, è ovvio che i brani di Vangelo utilizzati per la sua festa riguardino l'invio ad annunciare il Vangelo da parte di Gesù ai suoi discepoli. In questo brano vediamo il Signore che si dirige decisamente verso Gerusalemme (dove subirà l'arresto e la condanna a morte) e dopo la mancata accoglienza in Samaria (Lc 10,51-56) e dopo aver puntualizzato le esigenze della vocazione apostolica (Lc 10,57-62), manda 72 discepoli avanti a sé nelle città in cui stava per recarsi. Seguono le raccomandazioni che Egli dà ai suoi inviati. E' proprio a queste indicazioni che san Domenico ha tratto ispirazione per sé e per i suoi compagni nei loro viaggi di predicazione.
Lectio
1 Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Gesù come un re di questa terra manda avanti a sé degli araldi per annunciare il suo Regno. Il numero di questi discepoli in alcuni manoscritti è 72, in altri 70. Si tratta di un numero evocativo. In Genesi 10 sono 70 (72 nella Bibbia in greco) i discendenti di Noè, cioè coloro che ripopolarono la terra dopo il diluvio universale. Il numero 70 ricorre ancora in Nm 11,24-30, quando il Signore effonde il suo spirito profetico su 70 anziani scelti da Mosé. Tale spirito però discende anche su due che sono rimasti nell'accampamento, quindi sono 72. C'è una missione a cui il Signore incarica altri discepoli che non sono gli Apostoli e che rimane valida grazie all'opera dello Spirito.
Interessante notare che i discepoli vanno a due a due. Questo permetteva meglio di difendersi e di aiutarsi nel momento del pericolo. Essere in due dava inoltre maggiore peso alla propria testimonianza (cf. Dt 19,15). Anche negli Atti degli Apostoli Luca ricorderà spesso che i predicatori andavano a due a due. Questo numero di due rimane nella regola di sant'Agostino e fu ripreso da san Domenico nei suoi viaggi. La presenza di un compagno di viaggio era di aiuto al predicatore per ogni possibile difficoltà e permetteva di mantenere una certa vita comune.
2 Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
L'immagine del campo pronto per la mietitura era legato alle profezie apocalittiche (cf. Gl 4,13 e Is 27,12). Le messi mature indicano le nazioni che si dovranno sottoporre al giudizio di Dio. Egli manda i suoi angeli per raccogliere Israele o i popoli come frutto maturo. In Luca questa interpretazione si allarga: le messi sono le nazioni a cui portare il Vangelo: esse sono innumerevoli, mentre gli evangelizzatori non sono mai sufficienti. Invitando a pregare, Gesù porta i suoi interlocutori dalla parte di Dio. Non basta darsi da fare per annunciare il Vangelo, bisogna anche chiedere che Dio "mandi rinforzi". Annunciare la salvezza è un compito di tutti.
3 Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
Il Signore manda esplicitamente: Andate! Però ricorda subito ai suoi inviati che la loro strada sarà piena di pericoli. I lupi sono le nazioni pagane, sicuramente ostili, se non violente nei confronti della novità del Vangelo.
Davanti a loro però i missionari saranno indifesi come agnelli. Questo è un appello alla non violenza ma anche uno stile di evangelizzazione. La parola di Dio non ha bisogno di essere imposta con la forza, in se stessa ha la capacità di persuadere chi si mette in ascolto senza preconcetti. Nei due termini agnello/lupo si possono leggere in filigrana anche le persecuzioni dei cristiani e il sacrificio di Gesù vero agnello della vera Pasqua.
4 non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
Vi sono poi le indicazioni che i discepoli devono seguire. Esse sono del tutto simili a quelle che Gesù aveva già dato agli apostoli in Lc 9,1-6. Non devono portare la borsa, cioè nessun soldo, né la sacca, cioè le provviste per il viaggio. Ciò significa che essi devono affidarsi alla generosità di quanti incontreranno, qualsiasi genere di persone possano essere. Tra i divieti vi è anche quello di portare i sandali, quindi non potranno nemmeno difendersi dai ciottoli della strada e dalle asperità del terreno. Questo servirà come testimonianza del loro servizio umile e disinteressato alla Parola di Dio. Il divieto di salutare lungo la strada è un po' strano e ha ricevuto diverse interpretazioni. Una può essere la ripresa di una raccomandazione fatta dal profeta Eliseo al suo servo, mandato a risuscitare un fanciullo (2Re 4,29). Un'altra spiegazione è quella di non sprecare il tempo nei saluti orientali, cerimonia piuttosto ricca e prolungata. Oppure è il divieto di andare a visitare i parenti che abitavano lungo l'itinerario. Comunque sia, in Luca sembra che la raccomandazione riguardi il non farsi distrarre dall'impegno missionario.
5 In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Un'altra motivazione del non salutare per strada sarebbe quella di non far perdere di forza a questo saluto di pace che i discepoli dovevano portare a quanti li avrebbero accolti in casa. La pace è un dono importante nel Vangelo di Luca, è la pienezza di vita che solo il Signore sa donare. Già Is 52,7 e Na 2,1 la vedevano come l'inizio del tempo della salvezza. Anche la casa in Luca acquista valore simbolico. E' nella casa che Gesù risorto si manifesta ai suoi discepoli. Nella casa vi è l'intimità giusta e la capacità di accoglienza del messaggio che il missionario è venuto a portare. La casa dunque è il luogo per eccellenza in cui si può incontrare Gesù. Però bisogna aprire la porta! Il figlio della pace è un uomo pacifico, che sa accogliere la pace. Se c'è qualcuno nella casa che ha queste caratteristiche, allora la pace "riposerà" su di lui, altrimenti tornerà indietro.
7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
L'esortazione ad accettare di buon grado quanto viene offerto serviva soprattutto a non fare questioni sulla purezza o meno degli alimenti, problema molto sentito dagli ebrei. Gesù esorta i suoi discepoli ad entrare in comunione con tutti senza fare distinzioni. Questo accettare il cibo fa parte della situazione di indigenza che il Signore raccomanda ai suoi per favorire la loro accoglienza e la condivisione con i loro ascoltatori. Il "diritto alla ricompensa" è un elemento che è entrato in un secondo momento e riflette le esigenze dei predicatori del Vangelo del primo secolo. Ne è portavoce autorevole Paolo (es. 1Cor 9,14). Infine il passare di casa in casa, ovviamente in cerca di condizioni di vitto e alloggio migliori, sarebbe stata una testimonianza controproducente.
8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto,9 guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio".
Dalla casa si passa alla città. Ancora l'invito a mangiare quello che sarà offerto indica che le città potranno essere anche città pagane e che quindi non si attenevano alle regole alimentari degli ebrei. Il fatto che si parli subito di cibo può essere un indizio che questo fosse uno dei problemi più grossi per i predicatori del Vangelo dei primi tempi. Inoltre faceva parte della predicazione anche l'essere un "buon ospite".
Accanto all'annuncio del Vangelo c'è poi cura degli ammalati. La predicazione e la guarigione delle malattie sono in collegamento diretto, poiché l'avvento del Regno porta la salvezza e la piena salute a coloro che lo accolgono. Al termine del versetto 9 si dice finalmente cosa debbano annunciare i discepoli: la prossimità del Regno di Dio. Il Regno è vicino perché il Signore è vicino e i 72 sono stati mandati prima di lui per annunciarne l'arrivo. La loro capacità di guarire i malati è un segno della potenza di Dio che è ormai vicina in Gesù Cristo.
Meditatio
- Come posso realizzare l'annuncio della Parola di Dio nella mia vita?
- In cosa consiste la mia testimonianza del Vangelo senza borsa, bisaccia e sandali? Quali difficoltà incontro nel realizzarla?
- Ho mai fatto esperienza del potere di guarigione della Parola di Dio?

Preghiamo
(Colletta della Solennità di san Domenico di Guzman, sacerdote)
O Dio, che hai fatto risplendere la tua Chiesa con le opere e la predicazione di san Domenico, nostro padre; dona agli uomini il necessario per vivere ma soprattutto l'abbondanza di beni spirituali. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

 

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