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TESTO Commento su Rm 8,26-27

Monastero Domenicano Matris Domini  

XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (20/07/2014)

Brano biblico: Rm 8,26-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 13,24-43

In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

31Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. 32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».

33Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

34Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, 35perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:

Aprirò la mia bocca con parabole,

proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

36Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 37Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. 38Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno 39e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. 40Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità 42e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 43Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!

Forma breve (Mt 13,24-30):

In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

Collocazione del brano
La domenica scorsa Paolo ci parlava dei gemiti della creazione e dei cristiani stessi in attesa della gloria futura che sarebbe stata manifestata in loro alla fine dei tempi. In questa attesa non sono soli poiché lo Spirito Santo è insieme a loro, li aiuta a chiedere ciò che è meglio e partecipa fino in fondo alla loro sofferenza.
Lectio
Fratelli,26 lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili;
Se i cristiani possono perdersi di coraggio nelle difficoltà del loro quotidiano, ecco che Paolo li aiuta a rafforzare e completare i motivi di fiducia nella glorificazione finale. Al doloroso gemito del mondo e dei credenti si aggiungono i gemiti dello stesso Spirito, che entra attivamente nel travaglio dell'umanità per sostenere e indirizzare la tensione dei cristiani. Infatti noi non sappiamo nemmeno come pregare, cosa chiedere al Signore. Per fortuna che lo Spirito intercede per noi, si mette in mezzo tra noi e Dio e chiede a Lui ciò che è meglio per noi, con un linguaggio che noi non sappiamo comprendere, ma che è ben chiaro al Signore.
27 e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Infatti lo Spirito è il Signore stesso e tra queste due persone della Trinità vi è una perfetta intesa. Lo Spirito aiuta i santi. I santi nel linguaggio paolino sono i cristiani, cioè coloro che sono stati resi santi grazie alla loro fede in Dio. Lo Spirito intercede per i santi seguendo i disegni di Dio. Il Signore è dunque fedele al suo progetto e aiuta i suoi figli a giungere alla sua piena realizzazione.

Meditiamo
- Come giudico la mia preghiera? Anche io talvolta mi sembra di non sapere come pregare e cosa chiedere?
- Sento con me l'aiuto e l'intercessione dello Spirito?
- Come vivo il mio essere "santo"?

 

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