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TESTO Commento su 2Re 2, 9-10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (18/06/2014)

Brano biblico: 2Re 2,1.6-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"Appena furono passati, Elia disse a Eliseo: «Domanda che cosa io debba fare per te, prima che sia portato via da te». Eliseo rispose: «Due terzi del tuo spirito siano in me». Egli soggiunse: «Tu pretendi una cosa difficile! Sia per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà».
2Re 2, 9-10

Come vivere questa Parola?
É difficile lasciare andare le persone che sono state importanti nel nostro cammino umano e di fede.
É difficile separarsene perché ci sembra che da soli non possiamo farcela: non sapremo più a chi chiedere consiglio, da chi poter andare per sentirci compresi e conosciuti. Eliseo avverte tutto il peso affettivo ed emotivo davanti alla dipartita di Elia che è stato suo padre nello spirito, lo ha generato alla sua vocazione di profeta, lo ha aiutato a scoprire la sua identità più profonda che era anche la sua missione per il popolo. Elia gli ha insegnato a non vivere per se stesso.
Eliseo però non si ferma al suo dolore e soprattutto non ci si chiude dentro: chiede che due terzi dello spirito del grande profeta diventino suoi e questo avviene.
Ha ricevuto e ora è pronto per dare. Acquista la forza e il coraggio di chi comprende che è arrivato il suo tempo di azione.
"Attraversò le acque", leggiamo: Eliseo guada il fiume, passa all'altra riva che non è solo geografica ma anche interiore. É la riva della maturità, quella in cui giocarsi in prima persona, in cui rischiare sulla propria fede, a partire dalla propria fede e non da quella di altri.
Elia, il suo esempio, il suo zelo, le sue parole sono interiorizzati dal suo discepolo. Le scelte di quest'ultimo, anche se in maniera nascosta, faranno sempre riferimento al suo maestro.
Eliseo traccia così anche per noi una strada per vivere il distacco da coloro che ci hanno formato e nutrito con la loro fede e la loro esperienza: riconoscere quanto abbiamo ricevuto, camminare con loro fino a quando ci è possibile, e chiedere a Dio di donarci due terzi del loro spirito. Possiamo domandarlo perché se il Signore ci ha dato tali maestri allora non possiamo lasciare cadere nulla di quanto ricevuto. Dobbiamo metterlo a frutto, per dare gloria a Dio e per ringraziare con la vita coloro che ci hanno donato la loro.
Grazie Signore per i padri e le madri nello spirito che doni ai tuoi figli.
Fa' che non perdiamo nulla di loro, affinché anche noi possiamo a nostra volta diventare padri e madri di altri.

La voce di un padre spirituale
"Il legame che si è instaurato tra i padre spirituale e il suo discepolo riceve nella morte una dimensione nuova. Il padre infatti intercede per il discepolo presso Dio, da lì gli è vicino e lo accompagna in nuovi invisibili modi...Diviene un compagno costante, uno spazio vitale per il discepolo."
A. Grün

Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com

 

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