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TESTO Commento su Giovanni 20,19-23

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Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (08/06/2014)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,19-23

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

COMMENTO ALLE LETTURE

Commento a cura di don Eduard Patrascu

Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore!

Da ciò che posso notare nella vita di tutti i giorni, considerando le persone della Santissima Trinità, allo Spirito Santo pensiamo molto di meno. Perché al Padre, per esempio ci rivolgiamo tutte le volte che preghiamo il Padre Nostro. E questo Padre nostro è diventato, un po' dappertutto, il minimo della preghiera, per cui se uno la fa ha adempiuto il cosiddetto dovere di pregare. Al Figlio... tutte le preghiere lo menzionano, anche solo quando esse finiscono con la semplice formula: "per Cristo nostro Signore". Certo, lo Spirito è anche lui "fortunato" perché esiste il segno della croce e così non viene del tutto dimenticato... ma questo segno della croce come lo si fa velocemente! Chi sa quanti arrivano, facendo il segno della croce, a pronunciare anche la parola "spirito Santo", vista la velocità; per non parlare dell'attenzione a questo "personaggio" del segno della croce. Dunque, bisogna riconoscerlo: lo Spirito Santo è il grande sconosciuto della Trinità.

Eppure, lo Spirito Santo è il grande protagonista del mondo creato. Non esiste nulla senza lo Spirito Santo. Dice il salmo della liturgia di quest'oggi: "se togli loro il respiro, esse muoiono e ritornano nella polvere; mandi il tuo Spirito, esse sono create e ricrei la faccia della terra". Se Dio è Padre e l'origine di ogni cosa creata, se il Figlio è colui per il quale tutto è stato creato, ebbene lo Spirito è appunto colui che dà vita, e colui che concretizza effettivamente ciò che Dio - uno e trino - vuole creare. Sant'Agostino ha un'immagine interessante a riguardo: "il Padre decide di creare; il Figlio "si mette al lavoro" e lo Spirito sono le mani e l'energia con i quali il Figlio realizza la creazione". Se ricordiamo bene, proprio nelle prime righe della Bibbia dove si narra la creazione, si dice che "lo Spirito aleggiava sulle acque" e subito dopo è detto che Dio inizia la creazione. Per di più, quando Dio crea l'uomo, soffia nelle narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente": e non si tratta solo della vita del corpo, ma della vita "completa" dell'uomo: dunque, Dio soffia nell'uomo la sua vita, la vita divina... lo Spirito. Per cui, lo Spirito Santo definisce la nostra identità profonda. È questa convinzione che ha portato san Paolo a dire: "Lo Spirito Santo è stato effuso nei nostri cuori": siamo considerati dunque da Dio come dei "depositari" (leggere: "templi") dello Spirito, il quale prega in noi con gemiti inesprimibili. In questo senso, siamo dei privilegiati davanti agli occhi di Dio: avendo lo Spirito Santo, noi facciamo parte della famiglia di Dio.

Oppure, ancora più concretamente: lo Spirito è in noi e si manifesta in ciò che è più bello, più buono in noi, in ciò che ci rivolge verso l'alt(r)o, in ciò che fa di noi persone umane nel senso più profondo di quest'espressione. Lo Spirito è colui che fa pulsare in noi il desiderio verso il meglio, verso l'amore autentico, verso la felicità piena. Lo Spirito è in noi tutte le volte che scegliamo di vivere non solo in funzione dei nostri interessi oppure secondo i nostri capricci. Lo Spirito è i noi ogniqualvolta tentiamo di concretizzare gli alti ideali del nostro cuore, quando facciamo il bene, quando il cuore è pieno di gioia e non sappiamo da dove viene questa gioia; quando curiamo con responsabilità il nostro e altrui futuro, quando ci sta a cuore la situazione anche degli altri. Lo Spirito è la luce e il calore che percepiamo tutte le volte che ci sentiamo compresi e amati. Lo stesso Spirito è colui che provoca in noi il rimorso per qualcosa che abbiamo fatto e sappiamo che non era la cosa giusta. Lo Spirito è colui il quale, nei genitori, ispira ad andare oltre la propria stanchezza e i propri desideri per dare la priorità a quelli dei figli. Lo Spirito è la fedeltà che gli sposi non vogliono infrangere, ed è quell'amore che essi donano l'un l'altro nel reciproco rispetto. Lo Spirito è colui che ti spinge a donare la vita per il bene degli altri, anche quando questo donare non è compreso o addirittura perseguitato. In una parola, lo Spirito è in noi... ciò che possiamo noi avere o fare di meglio.

È vita lo Spirito, è gioia, è pace, e pazienza, e buona volontà, è fiducia, e mitezza... e amore. E mi pare che questi - e anche altri - sono atteggiamenti riscontrabili nel mondo umano. Sì, tutto questo è lo Spirito. Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Amen

 

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