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TESTO Commento su Gv 21, 18

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della VII settimana di Pasqua (06/06/2014)

Vangelo: Gv 21,15-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 21,15-19

15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

"Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene".
Gv 21, 18

Come vivere questa Parola?
La settimana si era aperta con una professione di fede in Gesù, accolta e portata nella preghiera da Gesù stesso. Oggi torniamo ad ascoltare ciò che esce dalla bocca dei discepoli. Pietro è un uomo provato. Lui, più di altri ha temuto durante l'arresto e la morte di Gesù e ha toccato con mano la sua debolezza e vigliaccheria. Ma l'amore suo per Gesù è autentico. Ora quasi teme di riconoscerlo. Gesù l'aiuta e con un processo graduale lo porta ad esprimere con forza la sua fede e il suo affetto per Gesù stesso. È la confermazione di Pietro. Il dono di Spirito Santo che lo investe, gli permetterà di essere l'umile successore di Gesù per la nuova comunità cristiana.

Signore, aiutaci a non affogare nei nostri peccati e soprattutto che il senso di colpa in noi non uccida la possibilità di ricominciare
La voce di: "Canta la sua fede"
Ricominciare è come rinascere,
è rivedere il sole in un mondo di libertà,
è credere che la vita
si rianima davanti agli occhi tuoi
senza oscurità;
è sapere che ancora tutto puoi sperare.
Ricominciare è come rinascere,
dall'ombra di un passato che ormai non conta più,
è ritornare semplici cercando nelle piccole cose
la felicità...
è costruire ogni attimo il tuo domani.
Ricominciare è come dire ancora sì alla vita,
per poi liberarsi e volare
verso orizzonti senza confini,
dove il pensiero non ha paura
e vedere la tua casa
diventare grande come il mondo.
Ricominciare è credere all'amore
e sentire che anche nel dolore
l'anima può cantare e non fermarsi mai.
Gen rosso

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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