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TESTO Commento su At 1, 9

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Ascensione del Signore (Anno A) (01/06/2014)

Brano biblico: At 1,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi.
At 1, 9

Come vivere questa Parola?
Il racconto dell'ascensione di Gesù al cielo chiude il vangelo di Luca e apre il libro degli atti degli Apostoli. In questo modo lo stesso Luca ce ne offre due versioni diverse, dimostrando come la narrazione, soprattutto biblica, non sia preoccupata dell'esattezza e coerenza storica, ma sia comunicazione di un'esperienza che significa la vita, che apre alle possibili risposte ai "perché?" che abitano le nostre menti e i nostri cuori. In entrambe le narrazioni, come in quelle meno esplicite di Marco, Matteo e Giovanni, questo è però sempre, il momento del distacco, l'inizio dell'assenza di Gesù. Gesù è sottratto ai loro occhi. Termina la visibilità dell'incarnazione, la possibilità di toccare con mano Dio. Gli occhi dei discepoli devono abituarsi ad un'altra luce, ad altre evidenze. Devono imparare a vedere quello che non si vede. Il vuoto lasciato da Gesù è doloroso: la sua presenza amabile, rassicurante, volendo severa ed esigente, ma talmente potente da togliere ogni indugio, non c'è più. Quel vuoto è colmato dalla presenza dello Spirito, presenza non fisica, faticosamente riconoscibile, ma efficace che spinge il gruppo dei fedelissimi a realizzare il mandato che si associava alla sottrazione. Infatti, Gesù, lasciando i suoi, li aveva confermati adulti nella fede e per questo inviati ad annunciare la buona notizia a Gerusalemme, in Giudea e Samaria e fino agli estremi confini della terra.

Signore, i nostri occhi non ti hanno mai visto e noi siamo cresciuti nel vuoto che hai lasciato nella storia. Un vuoto riempito dallo Spirito che ci dona la tua presenza e alimenta la nostra fede. Ma tutto ciò non è facile. Alimenta la nostra fede, rendi i nostri occhi sempre capaci di guardare e vedere quello che non appare. Sia la speranza a guidare i nostri passi e la bellezza della tua umanità che noi non abbiamo sperimentato solleciti la nostra umanità a divenire sempre più bella.
La voce di un profeta del nostro tempo
In tutto quel che suscita in noi il sentimento puro ed autentico del bello, c'è realmente la presenza di Dio. C'è quasi una specie di incarnazione di Dio nel mondo, di cui la bellezza è il segno. Il bello è la prova sperimentale che l'incarnazione è possibile.
Simone Weil

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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