PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su At 1,1-11; Mt 28,16-20

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)   Home Page

Ascensione del Signore (Anno A) (01/06/2014)

Vangelo: At 1,1-11; Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Nell'arco di non pochi giorni i discepoli del Signore sono passati dalla disperazione alla speranza, dall'angoscia alla gioia. Prima, quella pietra rotolata dal sepolcro, e il grido disperato di Maria di Magdala: Hanno rubato il mio Signore; poi, l'annuncio dell'angelo: Gesù è risorto e vi aspetta in Galilea. E la corsa gioiosa e forsennata alla ricerca dei compagni dispersi.

E gli undici, così, andarono in Galilea, su quella collina che Gesù aveva loro indicato. Presumibilmente non erano soli: con loro c'erano anche quelle donne che abbiamo spesso reso invisibili nelle nostre comunità; quelle donne nei confronti delle quali Gesù aveva avuto un'attenzione particolare, quasi a compensarle della scarsa considerazione in cui erano state tenute. E lo sono tuttora, se non altro nei Paesi del Medio Oriente, come dimostra la cronaca recente.

E dunque su quella collina il Maestro dà loro il mandato: Andate, fate diventare miei discepoli e mie discepole tutti gli uomini e tutte le donne del mondo; battezzate chi vi chiede d'essere battezzato; dite loro ciò che avete appreso da me, e che io continuo a suggerirvi, ciò che continuo a mettere nel vostro cuore; perché io sarò con voi per sempre, giorno dopo giorno, e dite loro che è questo "per sempre" la fonte della loro gioia, non una catena che imprigiona.

L'evangelo di Matteo termina qui. Gesù sparisce dalla vista di coloro che lo avevano amato e seguito, con la loro fragilità di uomini e di donne, con le loro paure e i loro dubbi; con tutte le loro contraddizioni, il loro desiderio di bene e la loro fatica per realizzarlo.

Da quella collina parte un invito personale: avanti, avanti... andiamo avanti, non guardiamo indietro, non guardiamo al passato. Ognuno di noi (la Chiesa) deve lanciarsi con coraggio in un'avventura che sempre ci vedrà assistiti dallo Spirito che il Signore ha posto dentro di noi, in ogni tempo della storia e nelle latitudini e longitudini del mondo. Anche quando la nube ci sottrae dallo sguardo il nostro Signore (At 1,9) e noi siamo tentati di fissare il cielo con tutte le nostre incertezze e le nostre domande irrisolte, un angelo dalla bianca veste ci dirà di guardare la terra, quella terra spesso così disprezzata, teatro dei nostri misfatti. Esprime bene questo concetto la "colletta", la preghiera con cui inizia oggi la nostra Eucaristia: "Esulti di santa gioia la tua Chiesa, Signore, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché in Cristo asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te...".

Gesù non ci ha lasciato orfani. Per quanto imperfetta e fragile possa essere la nostra comunità, Gesù è (non sarà... è) con noi fino alla fine del mondo; ma non è con noi perché siamo, o ci riteniamo, migliori di altri, non perché siamo, o ci riteniamo, dei privilegiati (e quante volte la Chiesa pretende che le venga riconosciuto questo privilegio!), ma solo in virtù della nostra comune umanità, perché siamo uomini e donne in cammino verso un più di coscienza e un più di senso. In cammino con tutti, non solo con alcuni: con tutti, e "tutti" significa proprio tutti.

Alcune domande dunque non possono non interpellarci: amiamo sufficientemente questa umanità, la nostra e quella dei nostri compagni di strada? Amiamo sufficientemente questo mondo in cui siamo stati dispersi? Sappiamo vivere, come coppia e come famiglia, la nostra speranza "con" il mondo, oppure ci alleiamo con i profeti di sventura per "vivere" la nostra speranza "contro" il mondo? Sappiamo trasmettere vita oppure spargiamo nel mondo semi di morte?

Su queste domande possiamo fare la nostra revisione di vita, una revisione che, grazie all'ascensione del Maestro, deve diventare speranza di liberazione.
Luigi Ghia - FAMIGLIA DOMANI

 

Ricerca avanzata  (57733 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: