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Wilma Chasseur  

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IV Domenica di Pasqua (Anno A) (11/05/2014)

Vangelo: Gv 10,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Domenica del Buon Pastore. Continuiamo a riflettere su Gesù risorto e sul fatto che anche dopo morto, si fa sempre vivo. Oggi la liturgia ci presenta un'immagine antica e sempre nuova, quella del buon pastore che conosce le sue pecore e dà loro la vita eterna. " Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza". Ma prima dà la sua stessa vita per le pecore. La dà per poi riprenderla di nuovo. Solo Lui ha questo potere: riprendere la sua vita o meglio riprendere a vivere dopo che era già morto. Incredibile!


  • Un caso sovrumano...

Lui non è uscito da questa terra come ne usciremo tutti noi! Come usciremo noi da questa vita? Morti! Per passare da questa all'altra vita, bisogna per forza uscirne morti. Gesù invece ne è uscito vivo dopo che era già morto, defunto e sepolto. Di che far saltare tutte le nostre categorie umane. Infatti Gesù è un "caso" sovrumano: impossibile farlo rientrare nei nostri schemi. Meglio: Gesù è un "caso" divino: è per questo che ha potuto salire al cielo vivo e non morto. Bel rompicapo per un ufficiale dell'anagrafe! Quell'Uomo morto il 7 aprile, il 9 aprile è di nuovo vivo! Infatti, come ci conferma la ricerca storica, Gesù sarebbe morto il 7 aprile dell'anno 30, ma l'ultima data di Gesù sulla terra, non è per niente quella, ce n'è un'altra: c'è il 9 aprile che butta tutto per aria, non solo la pietra del sepolcro, ma anche tutte le nostre concezioni umane.


  • ...che manda in tilt tutto il sistema

Invece, per ognuno di noi, l'ultima, suprema data, sarà quella della morte. Entrati nel... monolocale del sepolcro, da lì non ne usciremo più: quella sarà, non la prima o la seconda casa, ma l'ultima e definitiva abitazione in cui prenderemo residenza. E nessuno potrà più farci sloggiare da lì. Quindi il "caso" Gesù sarebbe anche un bel rompicapo non solo per l'anagrafe, ma pure per i vari istituti di previdenza sociale, assicurazioni sulla vita ecc. Se volessimo fare la trasposizione ai giorni nostri, un uomo morto il 7 aprile, non ha più diritto alla pensione; se poi il 9 è di nuovo vivo, che si fa?... Paragone contestualizzato ai tempi moderni, che mi sembra efficace per farci afferrare l'enorme mistero di Gesù di Nazareth. Capitasse oggi una cosa simile, manderebbe in tilt tutto il sistema. Su che registro registrare UNO che, morto e sepolto il 7 aprile, il 9 aprile è di nuovo vivo?


  • Caro Gesù...

Eccovi una preghiera di don Sacino a Gesù buon pastore, che non ragiona per niente come gli altri pastori... "Caro Gesù, sei un pastore strano: strano perché tu offri la vita per le pecore. Dov'è mai scritto tutto questo? Un pastore vale infinitamente di più di tutti i greggi del mondo e tu dici che il buon pastore offre la vita per loro. E' fuori di ogni buon senso e di ogni calcolo delle probabilità. Se veramente il pastore dà la vita, le pecore che rimangono senza pastore si smarriscono e diventano preda dei lupi. Allora non è meglio essere prudenti e lasciar sbranare qualche pecora salvando se stesso? E' questione di buon senso. Senza voler giudicare, ci pare o Gesù che, non la tua radicalità, ma il sentire comune sia diventato il criterio e il pensiero della vita di molti. Si sente infatti spesso dire "puoi continuare a fare il bene, senza diventare prete" dice il padre al figlio che si sente chiamato a donare tutto se stesso all'avventura del Vangelo. "Chi me lo fa fare ad andare contro corrente e anche mettermi contro, predicando il Vangelo. Un po' di buon senso. L'ignoranza è l'ottavo sacramento. Neppure Gesù ha salvato tutti quelli che ha incontrato. Chi me lo fa fare?... Buon senso ci vuole! "Gesù buon pastore, liberaci da questo "buon senso" umano e donaci pastori che prendano te come modello. Concedici pastori di comunità ecclesiali che con te offrano la vita per il loro gregge. Allora le vocazioni non mancheranno perché tutti vedranno che la vita vale se la si dona; che la vocazione è un dono d'amore ricevuto e ricambiato. Amen!"

 

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