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TESTO Commento su 1Pt 1,17-21

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III Domenica di Pasqua (Anno A) (04/05/2014)

Brano biblico: 1Pt 1,17-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,13-35

13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». 25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Collocazione del brano

Continua la nostra lettura della prima lettera di san Pietro apostolo. Dopo aver ringraziato il Signore per la fede dei suoi destinatari, Pietro dedica un brano al ruolo dei profeti che nei secoli scrutavano le Scritture cercando di trovare i passi che si riferivano a Cristo. Pietro ricorda che costoro non faticarono per se stessi ma per quanti avrebbero aderito a Cristo, cioè i suoi interlocutori (1Pt 1,10-12). Per questo motivo i fedeli dell'Asia Minore, eredi di questo tesoro prezioso, devono farne buon uso, non possono tornare al comportamento di un tempo, devono essere santi, come Colui che li ha chiamati a questa nuova vita (1Pt 1,13-16). Egli comincia dunque con il brano che leggiamo oggi, a indicare ai cristiani (quindi anche a noi) quale sia l'atteggiamento giusto per rimanere nella vita e nella comunione con Dio.
Lectio
Carissimi 17 se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.
I cristiani possono chiamare Dio Padre. Questo però non basta ad avere assicurata la salvezza. Lo stesso errore lo avevano fatto i giudei che dicevano "nostro padre è Abramo " (cf. Gv 8,39). Pietro ricorda che ci sarà un giudizio sulle opere dei cristiani. Essi sono chiamati a porsi in ascolto della parola di Dio, a porsi come figli nei Suoi confronti. Devono dunque procedere decisi sulla nuova strada che è stata aperta loro, senza lasciarsi andare a false certezze. La condizione dei cristiani è un po' come quella di stranieri, hanno assunto una nuova cittadinanza che li rende un po' diversi dagli altri. Questo era vero soprattutto per i cristiani che abitavano nell'impero romano.
18 Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri,
La situazione dei cristiani convertiti dal paganesimo è un cambiamento da una vita senza senso (la vuota condotta). Questo cambiamento è stato come il riscatto di uno schiavo. Solitamente gli schiavi erano riscattati con una somma di denaro, grazie a qualche benefattore. Lo stesso vale per i cristiani, però il prezzo versato non era in monete di argento o oro.
19 ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Il prezzo è stato il sangue di Cristo. Anche i pagani conoscevano bene i sacrifici di animali per ottenere qualcosa dalla divinità. Il sacrificio dell'agnello è direttamente legato ai sacrifici del popolo ebreo per ricordare la liberazione dalla schiavitù d'Egitto. L'agnello che veniva offerto doveva essere sano e integro, altrimenti il sacrificio non sarebbe stato valido. Gesù è l'Agnello perfetto in assoluto e ha reso il sacrificio estremamente efficace.
20 Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi;
Pietro fa ora riferimento al piano di salvezza di Dio che era stato concepito già all'inizio del mondo, e che si è realizzato in un momento preciso della storia umana. Nell'epoca di Pietro e di Paolo si pensava che il ritorno glorioso di Cristo fosse prossimo. La salvezza si è manifestata con la morte e la risurrezione di Cristo e negli anni seguenti si stava diffondendo tra i popoli del mondo allora conosciuto. Questi ultimi tempi sono i tempi in cui la lettera fu scritta, ma fanno riferimento anche ai tempi finali.
21 e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
La notizia della risurrezione di Cristo si diffonde e produce la fede di coloro che ascoltano questa buona notizia. Ciò porta alla salvezza di quanti credono e rinsalda in loro la speranza che quella liberazione che ora sperimentano in modo parziale, un giorno sarà piena in Cristo.
Meditiamo

- Mi accorgo della differenza che c'è tra una vita senza fede e una vita che è fondata sulla fede in Cristo?
- Quali sono gli atteggiamenti, le azioni che mi connotano come vero figlio/a di Dio?
- In cosa ripongo la mia speranza?

 

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