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TESTO Commento su Mt 28,1-10

Monastero Domenicano Matris Domini  

Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno A) (19/04/2014)

Vangelo: Mt 28,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. 2Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. 4Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. 5L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. 6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. 7Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

8Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. 9Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. 10Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Lectio
Il racconto della passione e morte di Gesù si conclude con la sua sepoltura a opera di Giuseppe di Arimatea. Subito dopo però si ricorda la sollecitudine dei sommi sacerdoti che chiedono a Pilato di mettere delle guardie al sepolcro per evitare che i discepoli di Gesù lo portassero via. Le guardie avrebbero poi sigillato il sepolcro. Il racconto salta poi al giorno dopo, il primo della settimana, all'alba.
Dopo il racconto della resurrezione vi è invece l'incontro di Gesù con i suoi discepoli in Galilea e il loro mandato a battezzare tutte le genti. In poche pennellate il vangelo di Matteo si chiude con la resurrezione di Gesù e l'apertura, l'annuncio del vangelo a tutto il mondo.
1 Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l'altra Maria andarono a visitare la tomba.
Maria Maddalena è molto conosciuta. L'altra Maria è probabilmente la madre di Giacomo e di Giuseppe, di cui si parla in Mt 27,56. Queste due donne al momento della sepoltura di Gesù si trovavano vicino al sepolcro (Mt 27,61). Il giorno di sabato rimasero in città, osservando la festa solenne di Pasqua, ma il giorno dopo tornarono al sepolcro di Gesù. Era usanza presso i Giudei vegliare la tomba di una persona amata fino al terzo giorno dopo la morte, per assicurarsi che la sepoltura non fosse stata prematura.
2 Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.
Mentre in Marco le donne si chiedono chi avrebbe spostato per loro la pietra e poi la trovano già spostata, qui il fatto avviene in presa diretta. Anche qui come nel racconto della morte di Gesù vi è un terremoto: la resurrezione di Gesù è di natura apocalittica, come la sua morte, e i due avvenimenti si illuminano a vicenda. Nei racconti dell'infanzia di Gesù in Matteo gli angeli avevano avuto una parte importante nel comunicare e chiarire la volontà di Dio. Qui egli però non è un semplice interprete dell'evento, è uno dei protagonisti, poiché fa rotolare la pietra del sepolcro.
3 Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve.
L'angelo del Signore viene descritto in termini teofanici, che ricordano la visione di Dn 10,6, già utilizzata per il racconto della Trasfigurazione di Gesù (Mt 17,2). Matteo non sta descrivendo il risorto, ma rimanda implicitamente all'aspetto glorioso di un corpo ormai trasfigurato.
4 Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
Le guardie si misero a tremare (come la terra scossa dal terremoto) e divennero come morte, cioè assolutamente incapaci di compiere il loro dovere. Matteo non sta descrivendo la resurrezione di Gesù, ma ci dà le chiavi per la comprensione dell'evento. Non afferma che Gesù sia risorto nel momento preciso in cui la pietra è stata ribaltata dal sepolcro: però ci dice che le guardie incaricate di fare la guardia alla tomba erano perfettamente inutili.
5 L'angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso.
L'angelo si fa interprete e invita le donne a non temere. Dice esplicitamente "non temete, voi".
L'annuncio pasquale è simile a quello di Marco: voi cercate il crocifisso. Gesù rimane il crocifisso anche da risorto.
6 Non è qui. E' risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto.
L'annuncio pasquale continua. Il crocifisso non è qui, è risorto (verbo generico che significa "risvegliarsi"). E' risorto come aveva detto: qui si vede ancora l'interesse di Matteo per il compimento delle profezie. Gesù aveva predetto più volte la sua morte e la sua risurrezione.
Vedete il luogo: il sepolcro vuoto non è la prova della risurrezione, ma un segno.
7 Presto, andate a dire ai suoi discepoli: "E' risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete". Ecco, io ve l'ho detto».
L'annuncio pasquale termina con un mandato: annunziatelo ai discepoli. Questa è per loro una parola di perdono. Essi vengono riabilitati dall'annunzio delle donne. Gesù li precede: questo termine ha due significati. Il primo è: Gesù è già in Galilea e vi aspetta. Il secondo: Gesù tornerà ad essere la vostra guida. L'angelo termina dicendo: ecco ve l'ho detto. Questo inciso potrebbe avere lo scopo di controbattere all'accusa che fossero stati i discepoli a inscenare la risurrezione. Oppure sembra concludere la realizzazione della profezia di Ez 37 ("L'ho detto e lo farò", qui lo ha fatto e lo ha detto).
8 Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli.
A questo punto Marco parlava della paura delle donne che se ne tornarono indietro senza dire niente a nessuno. Matteo cambia la prospettiva e introduce l'apparizione di Gesù alle donne, mentre queste stavano andando a compiere ciò che l'angelo aveva detto loro.
9 Ed ecco, Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono.
Gesù dà alle donne un annuncio di pace e di gioia. L'atteggiamento delle donne è descritto con dei termini molto famigliari in Matteo. Il giusto atteggiamento da tenere davanti a Gesù è l'adorazione (come fecero i Magi, Mt 2,1-12, come voleva Satana nel deserto da parte di Gesù, Mt 4,9).
10 Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano nella Galilea: là mi vedranno».
Gesù non aggiunge nulla alle parole dell'angelo. Questa ripetizione potrebbe mostrare che si tratta di un semplice doppione messo da Matteo per ovviare la brusca conclusione di Marco, oppure per mettere ancor più in evidenza la solennità dell'annuncio e del mandato ai suoi discepoli.
Meditatio
- C'è qualcosa di Gesù, che attira il mio cuore, nonostante la sua assenza, come il suo sepolcro ha attirato le donne?
- Qual è l'atteggiamento delle donne davanti all'annuncio dell'angelo? Quale può essere il mio atteggiamento davanti alla risurrezione di Gesù?
- Cosa significa per me "tornare in Galilea"?
Preghiamo
(Colletta della domenica di Pasqua)

O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere alla luce del Signore risorto. Egli è Dio e vive...

 

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